Conferenza/seminario di informatica

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Il giorno 9 ottobre 2019, per il secondo anno consecutivo, si è svolto il seminario di informatica dal titolo “Padroni del Vapore – Come gli algoritmi (e chi li conosce) dominano il mondo”, tenuto dal prof. Alberto Montresor dell’Università di Trento. Previsto all’interno del progetto “Palestra di algoritmi-Percorso di allenamento per le Olimpiadi dell’Informatica per l’a.s. 2019–2020”, è stato proposto, quest’anno, alle classi terze dello scientifico (opzione scienze applicate e tradizionale) al fine di descrivere gli effetti sempre più dirompenti che gli algoritmi stanno avendo sul nostro mondo, e dell’enorme potere che si concentra nelle mani di chi controlla tali algoritmi. E’ stata anche un’occasione per far conoscere agli studenti le competizioni delle Olimpiadi di informatica a squadre e individuale, con particolare attenzione agli aspetti di genere.

 

Tema del seminario

“Padrone del vapore” è un termine di origine marinaresca che indica colui che comanda, ha potere assoluto; spregiativamente, indica chi comanda condizionando i poteri pubblici. In questo seminario, discuteremo degli algoritmi nascosti nei sistemi software che utilizziamo tutti i giorni, quali Google e Facebook. Discuteremo dell’enorme potere che si sta concentrando nelle mani di chi controlla tali algoritmi, e della totale mancanza di trasparenza attorno ad essi. Vedremo infine come la complessità degli algoritmi che governano il mondo sta diventando talmente alta, che gli autori stessi stentano a mantenere il loro controllo.

La conferenza ha permesso ai ragazzi di comprendere che l’informatica non è solo una materia da “smanettoni”, ma è la scienza che studia i metodi generali per risolvere problemi (quantomeno, quelli che sono effettivamente risolubili) in termini di modelli, dati e algoritmi, riguardanti ogni aspetto della nostra vita professionale e non solo. Gli studenti hanno avuto conferma del forte legame tra l’informatica e le altre materie scientifiche; infatti, da una parte l’algoritmica può spiegare alcuni fenomeni, ad esempio, della biologia e, per contro, imparare dagli stessi per dedurre nuovi algoritmi applicabili in altri settori. Perfino il nostro modo di pensare è ormai fortemente condizionato dal funzionamento degli algoritmi che regolano la diffusione delle notizie, pertanto prescindere dalla conoscenza di questi aspetti dell’informatica, può perfino portare ad esercitare in maniera non adeguata il nostro spirito critico. I ragazzi e le ragazze hanno potuto anche conoscere esempi di scienziate/ricercatrici donne, che hanno dato un forte contributo alla ricerca in informatica, pur provenendo da altri ambiti di studio e, viceversa, a quella in altri settori, pur provenendo dall’informatica. Hanno, quindi, compreso l’importanza di abbattere gli stereotipi per cui l’informatica viene considerata come possibile opzione di carriera professionale solo per i maschi.

 

Prof.ssa Barbara Priolo

Docente di informatica e referente delle Olimpiadi di informatica (a squadre e individuali)