
Tutto è cambiato nel giro di un secondo.
Il giorno prima, ero seduto sulla scrivania a ripassare tedesco, il giorno dopo ero lì, sulla stessa sedia, a seguire la mia primissima videolezione.
Le auto sono migrate.
Gli autisti sono caduti in letargo.
I negozi si sono estinti.
Ogni giorno mi alzo, mi lavo e mi vesto,
solo per ascoltare uno schermo dalle fattezze umane che pretende di essere una persona.
Ogni giorno è più vuoto, ogni giorno è più grigio.
Gli amici si sono ritirati nelle loro abitazioni,
mostrandosi solo tramite un minuscolo monitor.
Non è il coronavirus la vera minaccia,
bensì la solitudine che ogni giorno ci sfida nelle nostre case,
facendoci riflettere quanto eravamo fortunati prima della quarantena.
Roberto
Visto il particolare e per tutti nuovo periodo che ci troviamo a vivere a causa di COVID19 abbiamo proposto ai ragazzi di partecipare, con un contributo, a un “progettone” per realizzare una memoria collettiva degli studenti della nostra scuola. Si tratta nello specifico, di raccogliere riflessioni, poesie, racconti, componimenti e pure disegni, che raccontino le percezioni dei ragazzi, il loro vissuto in questo ormai lungo e inedito periodo.