Uscire dalla bolla
Un ciclo di incontri per riflettere sulla pandemia per studenti e insegnanti del Liceo Rosmini
In questi ultimi mesi in cui gli studenti sono potuti andare in classe, ma hanno frequentato le lezioni online, un gruppo di docenti del Liceo Rosmini di Rovereto hanno proposto un ciclo di incontri.
“Uscire dalla bolla” è stato un itinerario di riflessione e approfondimento sul tema della pandemia e del post-pandemia. Dal mondo dell’editoria a quello dell’informazione, dall’ economia alla civic hacking, dall’arte alla bioetica i partecipanti si sono confrontati con professionisti locali e internazionali in un percorso di dibattito e ricerca.
Gli incontri – svolti online il pomeriggio – hanno permesso a studenti e decenti, che hanno partecipato numerosi, di approfondire grazie a un dibattito con gli ospiti temi di attualità con grandi esperti, nazionali e internazionali.
Il filo conduttore degli incontri è stato “Uscire dalla bolla”. E sono stati sei gli incontri.
Di libri e editoria si è discusso con Monica Dori e Giorgio Gizzi della libreria Arcadia di Rovereto e con Giulia Mirandola in diretta da Berlino ed esperta di libri senza parole. «Nel periodo della quarantena si è notato, contro ogni previsione, un incremento nella vendita di libri cartacei rispetto al formato digitale poiché le persone, in questo momento di arresto della quotidianità, hanno più tempo per dedicarsi alla lettura e alle loro passioni» raccontano le studenti Carmen Francesca e Marianna.
Di giornalismo e informazione (ma anche di come è cambiato il lavoro nelle redazioni)si è parlato con con Barbara Serra di Al-Jazeera e Luca Pianesi de Il Dolomiti moderati da Mattia Pelli redattore della RSI (Radiotelevisione Svizzera). Nella loro riflessione sull’incontro Erica, Licia e Rachele sottolineano che: «I numeri legati alla pandemia sono un altro dato soggetto a molte critiche causate dal fatto che spesso non sono pienamente attendibili; bisogna per questo tener presente il fatto che sono solo misure indicative da considerarsi in base ai parametri di misurazione e non dovrebbero essere considerate molto più di quello».
È stata quasi lezione di economia quella con Alessandro Rossi, docente dell’Università di Trento di Economia e Management, con cui si è parlato della crisi e della ripartenza economica dopo la pandemia. Qui le osservazioni di Pietro, che ha partecipato all’incontro.
Con Maurizio Napolitano, coordinatore del laboratorio Digital Commons Lab della “Fondazione Bruno Kessler” e Andrea Borruso, presidente dell’associazione OnData si è parlato ci civic hacking, «che si potrebbe chiamare “volontariato dell’informatica”» spiega Fabio nella sua riflessione.
Con lo storico dell’arte Tomaso Montanari e il direttore uscente del Mart Gianfranco Maraniello hanno raccontato come la percezione dell’arte e della cultura si siano trasformate nel far fronte ad una totale mancanza di turisti e amanti d’arte che ogni giorno usavano affollare i nostri musei, «il cui sostentamento non può basarsi sulla politica dei biglietti, ma in generale sull’incentivare le persone a spostarsi per ammirare le bellezze del patrimonio artistico italiano» racconta Giulio.
Elisa ha apprezzato l’idea del prof. Montanari di fare scuola nei musei perché questo «aiuterebbe a ridare la consapevolezza ai musei della loro preziosa missione di edificazione della persona umana e costruzione di una comunità».
Di bioetica si è infine parlato con Paolo Dordoni, filosofo bioeticista, e Lucia Galvagni, anche lei filosofa attiva in ambito sociosanitario. « Si è dato molto spazio, in questo dibattito, all’uso che si fa della bioetica in questi tempi, particolarmente difficili, parlando della criticità di scelta in situazioni delicate, quali, in caso di emergenza a chi si dovrebbe dare la priorità di cura oppure se sia giusto, dal punto di vista più umano che medico, far dare ai parenti un ultimo saluto ai cari defunti o permettere che si possano fare visite ai malati, in modo da confortarli e non lasciarli soli in un così terribile momento» chiosano Claudia e Lorena. E qui trovate l’audio dell’incontro.
«Non potremmo essere più grati per l’impegno profuso dagli organizzatori e da quanti hanno contribuito a rendere questi incontri una vera e propria Agorà del sapere, tra domande intricate sul nostro futuro e prospettive diverse su come potrà essere. È stato un uscire dalla bolla, sì, ma anche un rientrare in contatto con quanto sembrava ormai perso e dimenticato, negli anfratti di un mondo ormai ridotto a relitto annaspante che cerca in tutti i modi una via per tornare a respirare» raccontano Giulio e Agnese.