
Quanti di voi sanno che il 3 dicembre è la giornata internazionale della disabilità?
Io, fino a qualche settimana fa non ne ero a conoscenza, ma ho avuto l’occasione di approfondirne il senso ed il significato partecipando assieme alla mia classe, la 2ACL, e la 1ACL all’open day promosso dalla sezione didattica del Mart per far conoscere i progetti in corso in collaborazione con le varie realtà sociali presenti sul territorio. Abbiamo così avuto modo di partecipare ad un laboratorio di serigrafia all’interno del quale gli esperti che ci hanno guidato nella produzione di un’immagine relativa alla cupola del Mart sono stati i ragazzi con autismo della Cooperativa Il Ponte.
Vi siete mai chiesti come sia vivere nei panni di una persona con disabilità, o con bisogni ed esigenze specifici? Avete mai pensato che anche i luoghi che voi frequentate abitualmente, possano aprirsi a qualsiasi tipo di necessità e a qualunque genere di pubblico, adottando metodi diversi? Io e la mia classe lo abbiamo potuto sperimentare grazie agli interventi di due persone, di cui vi propongo una breve intervista: Ornella Dossi, responsabile dell’Area Educazione del museo, che ci ha spiegato come il Mart non sia solo un espositore di opere d’arte, ma un luogo di incontro e relazione e Lorenzo Minacapelli, un ragazzo coinvolto in un progetto lavorativo della cooperativa il Ponte di Rovereto, che ci ha raccontato la sua esperienza con il Mart.
IL MUSEO COME LUOGO APERTO A TUTTI I TIPI DI PUBBLICO E COME SPAZIO DI INCONTRO E RELAZIONE: Con quali realtà collabora il Mart e quali progetti promuove per rendere il museo accessibile a tutti?
“E’ molto importante che tutte le istituzioni culturali si occupino di accessibilità e di inclusione, ovvero è fondamentale che questi enti coinvolgano tutte le tipologie di pubblico, che hanno le proprie peculiarità ma anche le proprie fragilità (anziani, cooperative sociali, persone non udenti, non vedenti ecc..). Per questo motivo da anni il Mart si occupa di attività incentrate sull’inclusione, realizzate coinvolgendo le istituzioni presenti sul territorio, come la cooperativa sociale il Ponte, il Centro Salute Mentale di Rovereto, la cooperativa sociale Villa Maria. Queste iniziative hanno l’obiettivo di creare relazioni tra gli enti sociali territoriali e il Mart, in modo che esso non sia solo un museo che allestisce delle mostre e delle collezioni, ma un luogo in cui tutti possono vivere l’arte in modo attivo. Alcuni esempi di progetti sono i video in LIS (lingua italiana dei segni) sul sito del Mart, che danno subito un segnale di accessibilità al museo, il percorso tattile con opere tridimensionali costruite per i non vedenti, la guida realizzata con la comunicazione alternativa-aumentativa (spiegazione delle opere d’arte tramite immagini e linguaggi molto semplici, adatti alle persone con deficit cognitivi o anche ai bambini), i video realizzati con guide “speciali” (persone con disabilità, anziani o persone che frequentano il Centro Salute Mentale), che spiegano al pubblico le opere d’arte. Quest’ultimo progetto ha visto la collaborazione ed il protagonismo della cooperativa Il Ponte e del Mart per offrire l’opportunità alle persone con disabilità di sfruttare a pieno le proprie capacità, instaurando una relazione con l’arte, con gli operatori del museo, ma anche con classi come la nostra.”
L’ESPERIENZA DI LORENZO: Da quanto collabori con il Mart e a quale progetto hai partecipato? La giornata del 3 dicembre trascorsa al Mart è stata una bella esperienza?
“Ho fatto un percorso di circa un mese e mezzo per scegliere un’opera che potessi raccontare, con i suggerimenti di Ornella per capire lo stile più adatto a me. Questo percorso si è concluso con un video di presentazione dell’opera d’arte, anche attraverso le sensazioni che suscitava. L’esperienza del 3 dicembre è stata bella e importante per essere stato sul palco ad ascoltare altre testimonianze e a portare il mio contributo. Mi sento soddisfatto di questa avventura. Grazie alla comunicazione alternativa-aumentativa inoltre, l’arte è diventata accessibile a chi usa il linguaggio non verbale e quindi, progetti come questi, aiutano chiunque a comprendere l’essenza delle opere”.
Noi, ragazzi della 2ACL, grazie a questa esperienza del 3 dicembre, abbiamo conosciuto lati del museo e realtà territoriali che non conoscevamo, anche tramite attività laboratoriali, ma soprattutto abbiamo aperto lo sguardo verso nuove persone. Per questo motivo vogliamo ringraziare per l’opportunità che ci è stata offerta dalla scuola e dal Museo del Mart, augurando a tutti di vivere questa esperienza.
Anna Miotto 2ACL