Olimpiadi di Matematica: Stefan Panjkovic argento e Valerii Zoller bronzo a Cesenatico

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Infine, gli studenti intoneranno “Here’s to you“, l’inno per i diritti umani che Amnesty International e Roberto Saviano invitano tutti a cantare, perché la lotta per la tutela di tutti questi diritti, sempre, deve essere combattuta. Più persone saremo a farlo, più possibilità avremo di vincerla!
Rosy Manganelli della 2AG premiata da Enrico Brizzi al concorso letterario Itas Montagnavventura
“Chiarimenti all’alba” questo è il titolo del racconto di Rosy Manganelli (2AG) segnalato come uno dei migliori tra più di settecento, scritti da giovani tra gli 11 e i 26 anni. La premiazione è avvenuta a Trento nel pomeriggio del 2 Maggio alla sede dell’Itas Assicurazioni, promotrice del premio giunto alla quinta edizione, alla presenza dello scrittore Enrico Brizzi, presidente della giuria (a destra nella foto), e del professor Lorenzo Carpanè, giudice e organizzatore dell’iniziativa (a sinistra).
Al mattino Rosy ha partecipato ad una passeggiata sul doss Trento proprio insieme ad Enrico Brizzi che si è confrontato con i giovani autori sui modi di avvicinarsi alla scrittura e sulle sue modalità.
Complimenti a Rosy, con l’augurio che questo successo sia il primo di una lunga serie!
Libere e sovrane.
Le 21 donne che hanno fatto la Costituzione
al Liceo Rosmini di Rovereto dal 2 al 13 maggio
Venerdì 5 maggio alle ore 17
Incontro di Presentazione
“Quando si votò per il ripudio della guerra, noi tutte 21 ci tenemmo la mano. Eravamo tutte per la pace.” Così, in occasione della votazione sugli articoli della Costituzione, racconta Elettra Pollastrini, eletta nell’Assemblea Costituente del 1946 assieme ad altre 20 donne che rappresentavano il 3,7 % dell’Assemblea, donne che per la prima volta si sentirono riconosciute e investite di una responsabilità politica quale la scrittura dei principi della Carta Costituzionale dopo la vittoria della Repubblica nel referendum istituzionale.
Ma in quel “ ci tenemmo la mano”, in quella vicinanza dei corpi, c’era tutta la solidarietà di donne, la speranza e il desiderio comune di contribuire a costruire un paese, una comunità fondata sul riconoscimento pieno del valore, dei diritti, della presenza costitutiva delle donne nella comunità, sia nella dimensione privata che pubblica, solidarietà che travalicava le ideologie di partito poiché era in gioco la stessa dimensione umana dell’essere donne.
In prossimità del 2 giugno, festa della Repubblica, e alla luce di discriminazioni ancora in atto è illuminante fermarsi a riflettere su chi fossero queste donne che, vissute all’insegna di grande libertà di pensiero e di azione, con caparbia e determinazione segnarono la stesura di alcuni articoli fondamentali.
E’ questo ciò che racconta la mostra – allestita presso il Liceo Rosmini di Rovereto dal 2 al 13 maggio – su Le 21 donne che hanno fatto la Costituzione.
Progettata nel 2016 in occasione del 70° anniversario del primo voto delle donne in Italia, la mostra è un progetto che nasce dal basso ed è a cura di Micol Cossali, Giulia Mirandola, Mara Rossi, Novella Volani che hanno coinvolto l’illustratrice Michela Nanut per realizzare, con il suo stile, 21 tavole illustrate, ognuna dedicata ad una delle 21 Madri costituenti
“Con questa mostra – scrivono le curatrici – abbiamo voluto riscoprire e dare visibilità alle figure delle 21 Madri costituenti per farle conoscere al grande pubblico e in particolare alle nuove generazioni. La mostra è composta di tavole illustrate ed è un’occasione per scoprire delle figure straordinarie e purtroppo poco conosciute. Se la nostra Costituzione è un punto di riferimento per i diritti e l’eguaglianza sociale delle donne, lo dobbiamo a queste donne che hanno saputo collaborare per un obiettivo comune, al di là delle appartenenze di partito. Il lavoro delle Madri costituenti ha costituito le basi del pieno riconoscimento legislativo della cittadinanza femminile, che poi si è sviluppata e articolata nel corso della storia repubblicana con nuove leggi ma che ancora oggi non è pienamente realizzata.”
La mostra, presentata per la prima volta nel giugno 2016 in questi mesi ha continuato a viaggiare, ospitata da Comuni, associazioni, biblioteche, scuole, Università. In molte occasioni sono stati proposti incontri pubblici e visite guidate. Fino a qui 30 tappe e altre sono già in programma.
“Stiamo ricevendo – scrivono le curatrici – diverse richieste anche al di fuori del territorio provinciale, segno positivo del grande interesse suscitato dal progetto.”
La mostra è realizzata in collaborazione con Se Non Ora Quando? Trentino, A.N.P.I. Rovereto-Vallagarina, Casa delle donne di Rovereto e Osservatorio Cara Città. Il catalogo è stato stampato grazie alla Commissione provinciale Pari Opportunità.
Venerdì 5 maggio alle ore 17.00 nel’aula riunioni del Liceo si terrà l’incontro di presentazione della Mostra. L’incontro è aperto alla cittadinanza.
Un’app di emergenza in caso di incontro ravvicinato con un orso. È questo il progetto scientifico della First lego League che è valso al team del Liceo Rosmini di Rovereto il premio Casio.
I ragazzi sono stati premiati al Miur.
Sono state oltre cento squadre che hanno partecipato alla FIRST® LEGO® League Italia. Tra queste un comitato scientifico formato dai giudici della FIRST® LEGO® League Italia (ricercatori, docenti, scienziati) e un rappresentante del MIUR, ha selezionato 16 dei più interessanti progetti scientifici presentati durante la manifestazione di robotica che aveva come tema l’alleanza uomo-animale. Per questo premio le squadre selezionate dovevano raccontare il loro progetto attraverso un filmato originale da loro stessi prodotto.
La squadra del liceo Rosmini di Rovereto FLL 64 RAP ROSMINI ANIMAL PROJECT con “A smarter bear for a better world” ha conquistato la medaglia d’argento.
Il gruppo si è concentrato sull’annoso problema della convivenza con l’orso, scegliendo di creare un collare che si collega ad un’applicazione per smartphone che indica al possessore se è vicino all’animale e in caso una via di fuga. L’app consente anche di effettuare chiamate di emergenza, segnalare avvistamenti e informarsi su come prevenire gli incontri o come comportarsi.
Nella Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca i ragazzi sono stati premiati alla presenza dei Dirigenti della Direzione Generale ordinamenti scolastici e valutazione sistema nazionale istruzione del MIUR Anna Brancaccio e Massimo Esposito e della vicesindaco di Rovereto Cristina Azzolini, seguendo la tradizione della manifestazione mondiale dove alcuni selezionatissimi team vengono ricevuti direttamente alla Casa Bianca. Ospiti alla premiazione anche Luca Padua, neurologo della Fondazione A. Gemelli di Roma, Francesco Bologna e Giuseppe Brauner per la CASIO che ha premiato i primi tre team con una calcolatrice grafica per ciascun partecipante, Franco Finotti, Alessio Bertolli, Stefano Monfalcon e Nello Fava della Fondazione Museo Civico di Rovereto.
I team sono stati selezionati tra i 112 (più di 1000 ragazzi) che hanno partecipato alla FIRST® LEGO® League Italia, una competizione a squadre di robotica e scienza che mette a confronto i ragazzi di tutto il mondo (250 mila quest’anno) su tematiche di forte impatto ecologico e sociale, che devono affrontare con la mentalità del problem solving attraverso la robotica a mattoncini targata LEGO e la loro creatività con un progetto scientifico originale in tema, seguendo anche regole di condivisione e fair play, e privilegiando la comunicazione scientifica.
Organizzatore per l’Italia di questa manifestazione mondiale è la Fondazione Museo Civico di Rovereto, che anche grazie a questa competizione è accreditata dal MIUR a valorizzare le eccellenze fra gli studenti italiani nel campo della robotica, forte dell’esperienza nell’Educational Robotics maturata molto prima che diventasse uno strumento didattico riconosciuto dai più.
La squadra che si è conquistata il primo posto è il team FLL 94 FIRESTORM 2.0 del Liceo Scientifico “L. Respighi” di Piacenzam, il secondo progetto premiato è stato ideato dal team FLL59 ITIS MAX PLANCK LEARNING GROUP dell’Istituto “Max Planck” di Lancenigo di Villorba (TV).
Nella fase nazionale delle Olimpiadi di Fisica del 20-22 aprile a Senigallia, Stefan Panjkovic della classe 5AM ha superato il già lusinghiero bronzo dello scorso anno e grazie a due ottime prove, una sperimentale e l’altra teorica, è stato premiato nella fascia d’argento.
Una meritata soddisfazione per lui, che conclude nel migliore dei modi la sua avventura alle Olimpiadi di Fisica, competizione nella quale il talento nella soluzione dei problemi e la lucidità nell’analisi e nella comprensione di situazioni inattese e complesse non può che fondarsi su una conoscenza approfondita dei vari campi della Fisica e dei suoi molteplici aspetti.
prof. Marco Chiocchetti
Dietro al bancone di un bar, all’accettazione di una scuola di musica, nella segreteria di aziende, addetti alle consegne di omaggi floreali, o ancora operatori nelle case di riposo o per iniziative pubbliche e comunali. Sono soltanto alcuni dei posti di lavoro che, grazie alla disponibilità di commercianti e conoscenti, si sono accaparrati più di 400 studenti di tre istituti di Rovereto e Pergine che, il 7 e l’8 aprile, anziché sui banchi di scuola, spenderanno la propria mattinata rimboccandosi le maniche per un progetto di solidarietà internazionale. Gli studenti degli Istituti coinvolti (Liceo Rosmini di Rovereto, Don Milani- Rovereto e Marie Curie Pergine, Levico) devolveranno poi la “busta paga” a Mlal Trentino Onlus, per finanziare le attività di “Haiti” mirate a combattere la malnutrizione nell’isola caraibica con la promozione di orti scolastici. La giornata di lavoro del Social Day rappresenta il traguardo di un percorso formativo, promosso da Mlal Trentino Onlus che, per il terzo anno consecutivo, grazie al sostegno delle amministrazioni comunali, dei dirigenti e degli insegnanti degli Istituti coinvolti, rende i ragazzi di Rovereto e Pergine protagonisti nel ‘fare insieme’. I giovani scendono in campo non solo per sostenere la cooperazione internazionale, ma anche per coinvolgere la propria comunità e il territorio in cui vivono in un evento di responsabilità e solidarietà. “Nuove energie” riceverà il 90% della somma raccolta. Il rimanente 10% sarà invece devoluto a sostegno della cooperativa di giovani siciliani Rita Atria per la riqualificazione dei terreni confiscati alla mafia. Dichiara Federica Manfrini che coordina l’iniziativa per Mlal Trentino Onlus: “Anche una piccola azione sul territorio può avere un impatto nella riduzione delle disuguaglianze a livello mondiale. E quello del Social Day è un percorso che vuole ricordare ai ragazzi che siamo tutti chiamati a essere protagonisti del cambiamento”. L’idea del Social Day è mutuata dalla Svezia, da cui l’iniziativa è stata avviata negli anni Sessanta, ed è approdata in Italia nel 2006-2007 coinvolgendo sempre più giovani. Al di là della raccolta fondi, il Social Day vuole promuovere un percorso di cittadinanza attiva, solidale e consapevole, contribuendo anche alla formazione degli studenti delle scuole superiori che si preparano alla giornata e al suo significato, per poi trasmetterlo ai colleghi più giovani, con un percorso della durata di circa un anno.
“Le lachrimae che piange la musica sono gradite, né sono versate per tristezza, ma talvolta nella gioia e nella felicità…” John Dowland
E’ possibile sentire scorrere le lacrime nel suono di uno strumento musicale? E’ possibile percepire quelle di un’intera orchestra? Ebbene sì. Ce l’ha dimostrato il concerto che si è tenuto il 31 marzo nel teatro del Liceo Rosmini. L’orchestra delle scuole J. Novak e R. Zandonai, diretta dal professor Klaus Manfrini, ha interpretato i brani del compositore inglese del XVII secolo John Dowland intitolati Lachrymae. E sentendo cantare il pezzo più famoso, Flow my Tears ( Correte mie lacrime), davvero le abbiamo immaginate quelle gocce, raccogliersi sul ciglio e poi sgorgare verso il basso. E ci siamo accorti che questa musica, pur molto distante dal nostro gusto attuale, ha il potere di trasformare gli stati d’animo più intimi e dolorosi in bellezza e serenità.
I musicisti, studenti del Liceo Rosmini e allievi delle due Scuole musicali, hanno proposto un percorso attraverso la poesia e la musica dell’età elisabettiana, centrato sulle figure del poeta e drammaturgo William Shakespeare e del compositore John Dowland.
L’esecuzione strumentale è stata arricchita da letture curate da studenti del Liceo.
Cambiano i tempi e con essi cambiano le esigenze. La biblioteca d’Istituto così risulta un luogo della scuola sempre più vivo e frequentato dai nostri studenti . Questi vengono talvolta accompagnati dai professori in attività articolate: per prendere o leggere semplicemente qualche libro; per una lezione, tenuta dalla sottoscritta, sul metodo di classificazione dei libri e le funzioni di una biblioteca scolastica; per la lezione introduttiva dell’unità didattica “Labor in horto” compresa nelle “Digital humanities”.
A loro si aggiungono gli studenti che non fanno religione o che hanno ore buche e che vengono da soli, presenza costante e familiare. Per non dimenticare alcuni professori, in servizio o in pensione, che trovano nella biblioteca un luogo tranquillo e favorevole alle loro diverse attività.
Pertanto si è sentita l’esigenza di ampliare la parte di lettura. La sottoscritta, responsabile del settore, ha portato in Commissione Biblioteca e nel Consiglio dell’Istituzione questa esigenza e, su indicazione della Commissione, ha interpellato il prof.Paolo Leonardi. Egli ha escluso, per problemi di sovraccarico dello spazio, l’ipotesi di soppalcare. Così, a costo zero se non l’impegno delle forze interne, si è pensata una soluzione per ospitare in sicurezza una ventina o più di alunni nel caso, già verificatosi, che il luogo sia occupato da una intera classe. Il Dirigente prof. De Pascale, il prof. Sorrentino e la sottoscritta, dopo aver ascoltato le varie idee in campo, hanno fatto sintesi e hanno ipotizzato l’attuale assetto, contribuendovi “fisicamente”. Il riordino ha richiesto un notevole impegno e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Per la realizzazione, accanto a chi non vuol essere menzionato, un ringraziamento particolare va alle prof.sse Mariella Merante e Bruna Senter . A loro va aggiunto sicuramente il prof. Roberto Setti, artefice pure del nuovo archivio dello Sport in biblioteca.Si aggiunge il tirocinante Simone e tutti quelli che hanno offerto un aiuto, un sostegno morale durante i lavori, per i quali è stata scelta la settimana dei viaggi di istruzione in modo da incidere minimamente nelle abituali attività e poter chiedere l’impegno straordinario a chi di solito opera nella routine della scuola. Un grazie particolare va al signor Agostinoae al sig.Giovanni, alle signore Antonia, Rosa. Antonella .
Gli alunni vanno citati particolarmente per impegno e disponibilità. Un giorno alcuni di loro hanno saltato l’intervallo per aiutare nella collocazione dei volumi. Siamo convinte che anche questa è scuola e lavorare per essa implica sicuramente un attaccamento maggiore.
Grazie a tutti, sperando di non dimenticare nessuno!
“I dati – spiega l’assessore all’università e ricerca Sara Ferrari – dimostrano che anche in Trentino, seppur meno rispetto al resto d’Italia, il tasso di passaggio all’università è in calo. Ciò significa che cresce il numero di famiglie e ragazzi che non considerano utile o vantaggioso dopo il diploma proseguire gli studi. Certo non possiamo negare che il mercato del lavoro sia cambiato rispetto a qualche anno fa, ed è vero che i giovani, anche i giovani laureati, fanno più fatica a trovale un impiego stabile e ben retribuito. Tuttavia – conclude Ferrari -, tutte le analisi segnalano come l’investimento in formazione terziaria renda più competitivi le nostre ragazze e i nostri ragazzi, e in definitiva anche il nostro territorio. Ed è anche per questo la Provincia ha elaborato la misura dei Piani di Accumulo”.
In Trentino il tasso di passaggio all’università è passato da 61,7% del 2008 al 48,6% del 2014, mentre la variazione nel tasso di scolarità tra i 15 e 19 anni in Trentino è passato da 83% a 86,8%. Ancora, il tasso di laureati nella popolazione venticinquenne è pari al 22,1%. Dopo l’introduzione dei test di accesso all’università, si registra una importante riduzione degli abbandoni: questo dimostra che inizia l’università lo fa in modo maggiormente convinto di prima. In Trentino, inoltre, sono stati poi avviati i percorsi di Alta Formazione che sul territorio rappresentano la formazione terziaria non accademica.
La laurea rende soprattutto dopo alcuni anni dal conseguimento del titolo. Il passaggio da scuola a lavoro premia soprattutto chi può permettersi di investire nell’istruzione, pur sapendo che i frutti arriveranno soltanto in un futuro non troppo immediato. Meno buona è la situazione per chi invece questa possibilità non ce l’ha – le famiglie più povere – ed è forse questo che spiega perché dall’inizio della crisi le immatricolazioni all’università sono calate parecchio
A sostegno delle spese degli studi universitari per gli studenti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, vi sono le borse di studio e i servizi alloggio e ristorazione a tariffe agevolate erogati da ogni ateneo o ente gestore regionale. Per la Provincia di Trento, dall’anno accademico 2017/2018 le borse di studio sono assegnate adottando il valore soglia dell’Indicatore della Situazione economica equivalente (ISEE), pari a 21.500,00 euro e dell’Indicatore della Situazione patrimoniale equivalente (ISPE), pari a 50 mila euro. Gli importi delle borse di studio vanno da un minimo di 1.250 euro annui per gli studenti in sede ad un massimo di 5.118 euro per gli studenti fuori sede.
Con l’anno accademico 2017/2018 è stata introdotta la novità dei contributi per i Piani di accumulo. Per tutti gli studenti trentini – che si iscriveranno a percorsi di studi presso università, istituti universitari o istituti superiori di grado universitario e dell’Alta formazione professionale in tutto il territorio nazionale o all’estero – potranno beneficiare di un contributo a sostegno delle spese di studio. Il contributo è determinato in base ad un risparmio accumulato dalle famiglie negli anni di frequenza della scuola secondaria di secondo grado dei figli.
Qui potete trovere i link delle due puntate trasmesse il 15/03/2017 (in diretta) e 17/03/2017 (in differita):
La squadra del Rosmini ha battuto gli avversari del Liceo Maffei di Riva del Garda. In semifinale aveva superato anche la squadra del Liceo Sophie Scholl di Trento.
Il nostro gruppo doveva sostenere in tedesco la seguente tesi: “Es ist nicht ethisch vertretbar, einige Grundrechte zu beschränken, um die Sicherheit der Bürger zu gewährleisten” (Non è eticamente sostenibile limitare alcuni diritti fondamentali per garantire la sicurezza dei cittadini), mentre gli studenti del Maffei dovevano sostenere la tesi contraria.
Le oratrici, che hanno esposto il lavoro elaborato in modo corale dalla classe, sono state nell’ordine Giuliana Pedrotti e Giorgia Pizzini (per la fase argomentativa), Alessia Emanuelli e Mia Koncul (per la fase controargomentativa, cioè di replica alle argomentazioni della squadra avversaria). Sono state tutte bravissime e all’altezza della situazione. Mia Koncul, in particolare, è stata premiata come migliore oratrice del Wortbewerb.
prof. Andrea Fauri
La nostra scuola ha scelto come modalità di recupero di attivare “sportelli didattici” al posto dei tradizionali corsi di recupero. Questa soluzione, a cui gli studenti possono liberamente aderire al bisogno, consente di dare una risposta immediata sin dall’inizio alle eventuali difficoltà incontrate nel percorso scolastico.
Comunichiamo in allegato le date e gli orari degli sportelli didattici organizzati per il secondo quadrimestre aperti a tutti gli studenti.