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A grande richiesta la replica dello spettacolo GIORGIO GABER. Il ritorno del signor G.

A quasi vent’anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, il Liceo Antonio Rosmini di Rovereto, ripropone l’allestimento di uno spettacolo teatrale dedicato al grande artista milanese.

Lo spettacolo è interpretato da più di sessanta studenti (vedi elenco allegato) ed include parti suonate e cantate (rigorosamente dal vivo!), intermezzi recitati, coreografie e video. Il format è il Teatro- Canzone, il genere inventato da Gaber:  per circa 90 minuti,  attraverso la voce narrante immaginaria di Sandro Luporini (storico coautore e amico di Gaber) e di altri personaggi, si riproporranno alcuni monologhi e canzoni dell’attore milanese, sempre attualissimo nella sua continua ricerca del senso concreto del nostro essere nel mondo. 

Il tutto attraverso una straordinaria riscoperta del linguaggio del corpo e delle emozioni. Il progetto si avvale delle collaborazioni del prof. di musica Luciano Corradini, di Lucio Zandonati (Associazione culturale Apocrifi), del maestro di coro Mirko Vezzani (Scuola musicale Jan Novàk di Villa Lagarina), dell’attore professionista trentino Andrea Castelli e della Prof.ssa Elisabetta De Luca. 

Il pensiero di Giorgio Gaber risulta essere sempre molto attuale e quindi utile per comprendere la realtà contemporanea. 




Il liceo torna alle Olimpiadi della danza

Da gennaio un gruppo di  18 studentesse del Liceo di diversi indirizzi e classi, dalle prime alle quinte, si è ritrovato in palestra ogni giovedì pomeriggio. Obiettivo? Dare vita uno spettacolo di ballo su coreografia di Lorenzo Pederzolli.

L’8 maggio nel Palasport di Gardolo le ragazze hanno partecipato alle “Olimpiadi della danza”.

Grandissima la soddisfazione per l’eccellente esibizione delle nostre ballerine, accompagnate da Mara Romani, docente di scienze motorie del Liceo e referente del progetto.

Quest’anno, diversamente dalle altre edizioni, non è stata stilata una classifica delle scuole partecipanti del Trentino, ma se ci fosse stata una competizione, sicuramente le liceali avrebbero lottato per il primo posto, così come hanno saputo conquistare il cuore di tutto il pubblico presente.

Il Liceo Rosmini è ritornato quest’anno a presenziare alle “Olimpiadi della Danza” dopo moltissimi anni di assenza dalla scena.




A teatro “Il ritorno del signor G.”

Il Liceo A.Rosmini presenta Giorgio Gaber. Il ritorno del signor G.

Lo spettacolo musicale andrà in scena mercoledì 1 giugno 2022 alle 20.45 al teatro Zandonai di Rovereto.

A quasi vent’anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, il Liceo Antonio Rosmini di Rovereto, propone l’allestimento di uno spettacolo teatrale dedicato al grande artista milanese. Giorgio Gaber, inventore con Sandro Luporini del Teatro-Canzone, è stato uno dei protagonisti della cultura italiana del secondo Novecento, un intellettuale poliedrico, un “maestro del dubbio”, che ha cercato di portare in scena un ragionamento sulla realtà contemporanea, dentro un percorso di prosa e canzoni, andando a fondo nell’animo umano, senza sconti e con ironia.

Lo spettacolo  è interpretato da più di sessanta studenti ed include parti suonate e cantate (rigorosamente dal vivo!), intermezzi recitati, coreografie e video. Il format è proprio il Teatro- Canzone, il genere inventato da Gaber:  per circa 90 minuti,  attraverso la voce narrante immaginaria di Sandro Luporini (storico coautore e amico di Gaber) e di altri personaggi, si riproporranno alcuni monologhi e canzoni dell’attore milanese, sempre attualissimo nella sua continua ricerca del senso concreto del nostro essere nel mondo. Il tutto attraverso una  straordinaria riscoperta del linguaggio del corpo e delle emozioni. Il progetto ideato dalla professoressa Biancamaria Toldo, che ha anche curato la regia, si avvale delle collaborazioni del prof. di musica Luciano Corradini, di Lucio Zandonati (Associazione culturale Apocrifi), del maestro di coro Mirko Vezzani (Scuola musicale Jan Novàk di Villa Lagarina) , dell’attore professionista trentino Andrea Castelli e della Prof.ssa Elisabetta De Luca. Lo spettacolo prevede anche la partecipazione dei bambini della seconda elementare della scuola primaria di Pomarolo (I.C. Villa Lagarina).

L’intero incasso dello spettacolo sarà devoluto a favore dell’Associazione Onlus “Il Tucul Progetto Elisabetta, Emergenza profughi Ucraina”.

Il progetto si è potuto realizzare grazie ai finanziamenti della Fondazione Caritro, del Comune di Rovereto, della Comunità della Vallagarina , del Comune di Pomarolo, dell’Associazione Onlus Tucul di Vallarsa ed è stato anche riconosciuto dalla Fondazione Gaber di Milano.




Robotica al Liceo: Campionato nazionale Robocup Junior Academy Italia 2022

Il team di robotica del Liceo Rosmini di Rovereto, composto da, Pietro Cargnel, Nicolò Cappelletti, Federico Baldo e Alessandro Cazzanelli, studenti del biennio di vari indirizzi liceali (scientifico, scienze applicate e sportivo), ha partecipato al campionato nazionale Robocup Junior Academy Italia 2022 che si è svolto a Trento dal 20 al 23 aprile scorsi nella categoria Rescue Line – under 19; tale specialità consiste nella progettazione, costruzione e programmazione di robot allo scopo di svolgere vari compiti: seguire un percorso indicato da una linea nera, superare ostacoli, recuperare e spostare oggetti.

La giovane squadra, guidata dai docenti mentor professori Tiziano Cescatti e Andrea Colonna, nonostante fosse alla prima esperienza in questo tipo di competizione, ha ottenuto risultati apprezzabili, classificandosi al 15° posto su 43 partecipanti a livello nazionale, risultando la migliore della Vallagarina e dell’Alto Garda.

La partecipazione all’evento è inserita nell’ambito del progetto “Laboratorio di robotica”, proposta formativa del Liceo Rosmini appoggiata e sostenuta con convinzione dal dirigente dottor Paolo Pendenza, che mira al miglioramento delle competenze degli studenti basate sull’apprendimento attivo e collaborativo, sul potenziamento delle competenze digitali e delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), sulla sperimentazione di percorsi didattici innovativi al fine di promuovere percorsi per la valorizzazione delle eccellenze e per favorire l’accesso alle nuove professioni nell’ambito delle nuove tecnologie informatiche.

Il referente del progetto prof. Tiziano Cescatti




La colletta alimentare per l’Ucraina

Giovedì 17 e venerdì 18 marzo si è tenuta una colletta alimentare e farmaceutica al Liceo Antonio Rosmini a favore dei bisognosi in Ucraina: dai soldati al riparo nei bunker, ai cittadini comuni che sono bloccati al confine, ai fortunati che sono riusciti a fuggire e a giungere in Italia. 

Vorrei quindi ringraziare chi ha partecipato offrendo qualcosa. In queste occasioni, credo, ci si rende conto che a noi non costa praticamente nulla ma alla persona che riceverà la donazione può cambiare la giornata, se non la vita, perché ognuno nel suo piccolo può far qualcosa per aiutare il prossimo.

L’idea dell’iniziativa è nata durante un’assemblea di classe dei ragazzi della classe 2B dell’indirizzo scientifico tradizionale, in particolare dai rappresentanti Federico Peterlongo e Chiara Leoni; questi, dopo averne discusso con i compagni, hanno suggerito l’idea ai professori per poi arrivare a parlarne al preside che ha pienamente appoggiato il progetto. Questo vuole dimostrare la grandissima intraprendenza, nonostante la relativamente giovane età, dei ragazzi che hanno compreso l’importanza di agire in prima persona di fronte alla situazione che nelle ultime settimane ci si è posta davanti.

Per realizzare l’ambiziosa iniziativa i ragazzi si sono appoggiati all’associazione “La foresta”, con sede a Rovereto e che da ben 10 anni collabora con l’Ucraina inviando viveri alle persone in difficoltà proprio tramite collette come quella realizzata al Liceo Rosmini. Grazie al progetto sono state riempite più di 100 scatole di medie e grandi dimensioni, contenenti cibo e oggetti sanitari di prima necessità. Questo traguardo attesta senza dubbio la generosità degli studenti e la loro comprensione di fronte a questa tematica oggi di estrema rilevanza.

Alessandro Chini




Service learning presso Mas del Gnac

Il 5 e il 12 marzo le classi 2^BSA e 2^DSA hanno vissuto un’esperienza di service learning presso Mas del Gnac, a Isera.

L’uscita si è svolta nell’ambito del progetto “Comincio da me”, proposto dalla prof.ssa De Luca per il percorso di ed.civica e alla cittadinanza. Durante le due giornate gli studenti hanno potuto sperimentare attività lavorative di assemblaggio di materiale elettrico e confezionamento di prodotti alimentari bio. Hanno coordinato i lavori gli operatori di Gruppo 78, una cooperativa sociale del nostro territorio, che da anni si prende cura di persone che affrontano “momenti difficili” nella loro vita.

Tutti si sono mostrati entusiasti dell’uscita, che ha permesso ai ragazzi di conoscere, “sporcandosi le mani” e mettendosi in gioco, un mondo diverso da quello che vivono tutti i giorni, sui banchi di scuola. Mas del Gnac è uno spazio inclusivo, che unisce l’etica sociale all’alta qualità, dove la filosofia bio si fonde indissolubilmente con la valorizzazione, attraverso il lavoro, di persone fragili.

Considerata l’ottima riuscita di questa prima esperienza, tutto fa pensare che l’ “amicizia” tra il liceo Rosmini e Gruppo 78 non possa che consolidarsi in un prossimo futuro!

Anna Schiavo e Erica Chiasera (II BSA)




Botteghe scoperte

Botteghe scoperte, è l’ iniziativa del Consorzio Rovereto IN Centro, che porta alla scoperta delle  botteghe storiche di Rovereto.

Vi hanno partecipato i ragazzi del Liceo.

Si tratta di una visita guidata teatrale alle Botteghe Storiche di Rovereto. Si cammina nel centro storico e davanti alle botteghe aderenti i bottegai e gli attori della Compagnia Evoè! Teatro mettono in scena un piccolo spettacolo che racconta in chiave comica la storia del colorificio Caresia, le ricette della farmacia Soave, i sapori dell’alimentare Finarolli, la nascita del bar Loco’s, le meraviglie della cappelleria Bacca, la tradizione della farmacia de Cobelli ed infine i segreti della torrefazione Bontadi.

Con questo progetto il Consorzio ha voluto unire la storia del commercio, la cultura ed il teatro dandogli così un forte valore significativo anche al di fuori di un teatro o palazzo.




Seeing with new senses

SENSES è l’acronimo di “Seeing with new senses: La valutazione di un intervento esperienziale per contrastare gli stereotipi sulla disabilità visiva nelle scuole”.
È un progetto di Cooperativa sociale AbC IRIFOR, realizzato in partnership con Fondazione Bruno Kessler con il contributo della Fondazione Caritro, ed ha l’obiettivo di sviluppare e testare un intervento informativo e di sensibilizzazione sul tema della disabilità visiva.

300 studenti trentini di tre istituti superiori trentini, il nostro liceo, l’ITT Buonarroti di Trento, IIS Don Milani di Rovereto e Liceo Rosmini di Rovereto parteciperanno a una presentazione frontale in classe sul tema della disabilità visiva, delle differenze tra ciechi e ipovedenti, degli ausili e degli strumenti a disposizione, ecc. e potranno fare una merenda al buio a bordo di Dark on the Road, il camion di AbC IRIFOR allestito a bar, che per l’occasione arriverà a scuola. A bordo del camion i ragazzi potranno, grazie alla guida di camerieri ciechi e ipovedenti, di conoscere la disabilità visiva con i suoi limiti ma anche le sue risorse e per riscoprire il potere degli altri sensi.
Grazie alla somministrazione di questionari – somministrati in tempi differenti ai ragazzi che parteciperanno – verrà testata l’efficacia della formazione.

Oggi il “bar al buio” era nel giardino del liceo. Il progetto durerà fino a fin mese.




La marcia dei bruchi urla NO alla guerra

La marcia dei bruchi – iniziativa ideata dall’attivista per i diritti umani e marciatore per la pace John Mpaliza – ha lo scopo di sensibilizzare gli alunni delle scuole ai temi dei diritti umani, della pace, della transizione ecologica e della cittadinanza attiva. Vuole incoraggiare la riflessione fuori e dentro la classe, dare la parola e sostenere le iniziative dei giovani a sostegno di tali temi.In questo momento particolare l’attenzione si è focalizzata sulla pace in Ucraina, invocata a più riprese durante il tragitto e da tutte le scuole partecipanti.

Il Liceo Rosmini ha partecipato con una adesione massiccia: quasi 450 tra alunni e docenti accompagnatori. Il percorso della “Marcia dei bruchi” si è sviluppato, prima dentro la classe con approfondimenti e allestimento di cartelloni e striscioni e successivamente con la partecipazione all’evento di ieri. Lo svolgimento della manifestazione è stato un momento intenso di partecipazione emotiva.

La conclusione nei giardini del Brione ha visto l’intervento del promotore della marcia, John Mpaliza, della Assessora alla cultura di Rovereto, e soprattutto di numerosi studenti che hanno preso la parola per gridare con riflessioni, poesie, testimonianze, il NO ALLA GUERRA e invocare LA PACE per tutta la terra.

Qui le foto della manifestazione https://www.facebook.com/liceo.rosmini/posts/5134329859920700




Insieme per aiutare l’Ucraina




Un mare di scienza

“Un mare di scienza” è un ciclo di aventi organizzato da alcuni docenti del Liceo con il sostegno di Fondazione Caritro.
Si tratta di 20 eventi, che si svolgeranno nel periodo 18 marzo – 2 dicembre 2022 e che offriranno a studenti e docenti l’occasione di riflettere – attraverso conferenze, laboratori e incontri – sul tema della SCIENZA secondo molteplici prospettive.
Gli eventi avranno luogo a scuola, in presenza, in orario pomeridiano; la partecipazione è libera per docenti e studenti, come singoli o come classe. Tramite il qr-code presente sulla locandina o il link https://unmarediscienza.glideapp.io/ è possibile installare su dispositivi mobili l’app che consente di consultare il programma dei singoli eventi e di compilare per ciascuno il modulo di prenotazione.




Voci del verbo scegliere

È stata un successo la prima edizione del progetto “Voci del verbo scegliere” – percorso di orientamento universitario – che si è svolta venerdì a Rovereto, nella sede di Trentino Sviluppo.

120 studenti di Rovereto che a giugno faranno la maturità hanno potuto incontrare e discutere a piccoli gruppi con 12 professionisti di vari settori: Elia Bombardelli, docente di scuola media superiore e youtuber, l’infermiere Giovanni Iob, l’avvocato e docente universitario Massimo Mazzola,  l’imprenditore sociale Michele Pedrotti, la giornalista Elisa Dossi, il chirurgo Paolo Moscatelli, l’ingegnere e operatore drone Alessio Bonfante, l’amministratore delegato e direttore di ITAS Alessandro Molinari, il consulente e professare Andrea Bolner, il bancario Paolo Segnana e la cooperatrice Irene Buttà. 

Il pomeriggio è riuscito secondo le aspettative, con una buona partecipazione e un’ottima organizzazione dei tempi e degli spazi. I professionisti hanno dialogato con gli studenti portando le loro esperienze universitarie e lavorative e rispondendo alle loro numerose domande.

Alla fine i ragazzi hanno espresso un giudizio molto positivo dell’esperienza, è stata apprezzata soprattutto la modalità proposta, la suddivisione in piccoli gruppi che ha permesso un confronto personale ed efficace con i professionisti.

Anche la collaborazione fra Istituti, esperienza  nuova per la città di Rovereto, ha dimostrato i suoi punti di forza nel creare una rete di rapporti e uno scambio attivo di competenze e di talenti diversi. L’evento – organizzato con il patrocinio del Comune di Rovereto, della Diocesi di Trento e in collaborazione con Trentino Sviluppo s.p.a.-, infatti, ha visto partecipare al tavolo di regia, 15 studenti di 6 Istituti Superiori di Rovereto: il Liceo Antonio Rosmini, Liceo Fabio Filzi, gli Istituti Marconi e Don Milani e LIA Arcivescovile.

Info sul sito – costruito dai ragazzi – https://sites.google.com/liceorosmini.eu/vocidelverboscegliere/home?authuser=0




Voci del verbo scegliere

Un pomeriggio con i professionisti per orientarsi nel futuro

Venerdì 4 marzo 2022 dalle 16,30 alle 19 nella sede di Trentino Sviluppo a Rovereto, avrà luogo la prima edizione del progetto “Voci del verbo scegliere” percorso di orientamento universitario, destinato a 120 studenti maturandi della città di Rovereto.

Hanno partecipato al tavolo di regia, per la costruzione di questa iniziativa, 15 studenti di 6 Istituti Superiori di Rovereto: il Liceo Antonio Rosmini, Liceo Fabio Filzi, gli Istituti Marconi e Don Milani e LIA Arcivescovile.

I ragazzi gestiranno questo pomeriggio di orientamento per i loro coetanei che potranno incontrare 12 testimoni di diverse aree professionali.

Elia Bombardelli, docente di scuola media superiore e youtuber, l’infermiere Giovanni Iob, l’avvocato e docente universitario Massimo Mazzola,  l’imprenditore sociale Michele Pedrotti, la giornalista Elisa Dossi, il chirurgo Paolo Moscatelli, l’ingegnere e operatore drone Alessio Bonfante, l’amministratore delegato e direttore di ITAS Alessandro Molinari, il consulente e professare Andrea Bolner, il bancario Paolo Segnana e la cooperatrice Irene Buttà incontreranno gruppi di max 10 studenti e un facilitatore. Il focus sarà non tanto cosa scegliere ma come fare una scelta tanto importante come quella che caratterizza il percorso di ogni ragazzo alla fine delle scuole superiori. 

L’evento è organizzato con il patrocinio del Comune di Rovereto, della Diocesi di Trento e in collaborazione con Trentino Sviluppo s.p.a.

Info sul sito costruito dai ragazzi




Viaggi tra le righe | Claudio Giunta

Sono sette le classi che hanno aderito al secondo incontro di “Viaggi tra le righe”, progetto promosso dalla Biblioteca d’Istituto, venerdì 4 febbraio scorso, su un libro dal titolo particolare:Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?.” Le virgolette sono infatti la citazione di una domanda, rivolta direttamente all’autore, in un un liceo italiano, da una studentessa.

Uscito pochi mesi fa, il testo di Claudio Giunta, (docente universitario rigoroso, saggista acuto, intellettuale molto presente nell’editoria contemporanea),haalimentato un corposo dibattito .

L’occasione per incontrarsi è stata l’invito rivolto all’autore da alcune docenti di lettere, ad incontrare un gruppo di giovani lettori. E così, dopo la lettura del saggio, gli studenti delle classi organizzatrici 3ASC, 4ACL, 4ASC, 4BSP hanno animato la conferenza, che si è tenuta sotto forma di dialogo con lo scrittore. L’autore ha potuto spiegare alcuni passaggi agli studenti, i quali, da parte loro, hanno posto varie e stimolanti domande, a tratti anche provocatorie.

Hanno partecipato le classi 3ASC 4ACL 4ASC 4BSP 4ASA 5CLN 5ASA, insieme con i docenti Fait, Filosi, Gelmini, Senter, Toldo, Tore, Urbani.

Molti gli spunti di riflessione riguardo all’educazione civica e all’istruzione in generale emersi durante l’incontro, nel quale ci si è soffermati su concetti oggi non sempre condivisi: l’idea della scuola come polo culturale; la necessità di ritagliarsi il tempo per ragionare; l’opportunità di saper assumere posizioni moderate e non urlate.

Giorgio Bona, Maddalena Garniga, Marianna Raoss della 4ASC




L’incontro con lo scrittore Gholam Najafi

Gholam Najafi incontra gli studenti delle classi 2ASC 1BSA 2BSA 3BSA 3ASC 2DSA 3BSC del Liceo Antonio Rosmini, accompagnate dai docenti di lettere Senter, De Luca, Toldo, Filosi e Ciancio.

È venerdì 19 novembre e sta per iniziare l’incontro on-line con Gholam Najafi. Per le misure anti covid, una classe è in presenza, mentre le altre partecipano a distanza dalle loro aule.

Mi collego e attendo di conoscere, attraverso le sue parole, questo giovane scrittore afgano, arrivato nel nostro Paese da migrante.

Inizia a raccontare e capisco subito che la sua sarà una storia speciale. Mi colpiscono la freschezza del narratore, che ha già visto troppi orrori nella sua vita, e il linguaggio semplice, ma potente, che entra nell’anima di chi lo sta ascoltando.

Immediatamente Gholam trascina tutti noi oltre il tempo e lo spazio, nel suo Afghanistan, descrivendo i molteplici aspetti della sua esistenza: la partenza, all’età di dieci anni, dal suo luogo d’origine, in cui faceva il pastore e il contadino; l’epopea di un viaggio attraverso mondi sconosciuti e ignorati fino a quel momento; i luoghi di detenzione dei migranti, rappresentazione dell’inferno sulla terra e della malvagità dell’uomo; l’arrivo a Venezia e la sua vita in Italia.

Spiega agli studenti quanto sia importante il ruolo dell’istruzione. Essere analfabeta, come è capitato a lui, significa vivere isolato, non capire la propria realtà. Così, nel nostro Paese, appena gli viene offerta la possibilità, decide di andare a scuola per imparare ed essere protagonista della sua vita. Ottenuta la licenza media, si iscrive ad un istituto alberghiero e continua gli studi fino ad arrivare all’università Cà Foscari di Venezia dove si laurea.

Durante l’incontro, Gholam Najafi risponde agli studenti che nei giorni precedenti hanno letto alcuni dei suoi libri (Il mio Afghanistan, Il tappeto afghano), si sono scambiati opinioni e hanno annotato delle domande da rivolgergli direttamente.

Dalle sue risposte emergono ricordi, affetti abbandonati, sofferenza, ma anche speranza nel futuro.

Suo padre è morto durante la guerra dei Talebani quando lui era ancora bambino e di sua madre non sa più nulla, non l’ha più vista dall’età di dieci anni.  L’ assenza delle figure più care emerge fortemente nei suoi racconti in cui risaltano anche aspetti particolari. Ad esempio la difficoltà di fornire, al momento dell’arrivo in Italia e più precisamente a Venezia, i propri dati anagrafici. Gholam era privo di documenti e non conosceva il giorno in cui era nato, ma solo l’anno. Gli venne assegnata così una data di nascita con un mese e un giorno scelti in modo del tutto casuale.

Il giovane scrittore racconta, con una semplicità che stride con la tragedia che rappresenta, il viaggio verso la sua ultima destinazione, Venezia: tre giorni aggrappato sotto un camion, al telaio, patendo i morsi della fame e della sete, placata bevendo acqua piovana.

Durante l’incontro si intrecciano anche domande sull’attuale situazione in Afghanistan, dopo il ritorno al potere dei Talebani.

Scopriamo, attraverso le sue parole, che Gholam è tornato alcune volte nel suo Paese, anche poco prima dell’ultimo rivolgimento politico.

Alla fine uno studente chiede perché scrive soprattutto dell’Afghanistan e lui risponde che è capace di raccontare nei suoi libri solo ciò che conosce e che   ha vissuto in prima persona anche se doloroso e lontano.

prof.ssa Orianna Prezzi