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3 dicembre: Giornata internazionale delle persone con disabilità

Quanti di voi sanno che il 3 dicembre è la giornata internazionale della disabilità?
Io, fino a qualche settimana fa non ne ero a conoscenza, ma ho avuto l’occasione di approfondirne il senso ed il significato partecipando assieme alla mia classe, la 2ACL, e la 1ACL all’open day promosso dalla sezione didattica del Mart per far conoscere i progetti in corso in collaborazione con le varie realtà sociali presenti sul territorio. Abbiamo così avuto modo di partecipare ad un laboratorio di serigrafia all’interno del quale gli esperti che ci hanno guidato nella produzione di un’immagine relativa alla cupola del Mart sono stati i ragazzi con autismo della Cooperativa Il Ponte.
Vi siete mai chiesti come sia vivere nei panni di una persona con disabilità, o con bisogni ed esigenze specifici? Avete mai pensato che anche i luoghi che voi frequentate abitualmente, possano aprirsi a qualsiasi tipo di necessità e a qualunque genere di pubblico, adottando metodi diversi? Io e la mia classe lo abbiamo potuto sperimentare grazie agli interventi di due persone, di cui vi propongo una breve intervista: Ornella Dossi, responsabile dell’Area Educazione del museo, che ci ha spiegato come il Mart non sia solo un espositore di opere d’arte, ma un luogo di incontro e relazione e Lorenzo Minacapelli, un ragazzo coinvolto in un progetto lavorativo della cooperativa il Ponte di Rovereto, che ci ha raccontato la sua esperienza con il Mart.
IL MUSEO COME LUOGO APERTO A TUTTI I TIPI DI PUBBLICO E COME SPAZIO DI INCONTRO E RELAZIONE: Con quali realtà collabora il Mart e quali progetti promuove per rendere il museo accessibile a tutti?
“E’ molto importante che tutte le istituzioni culturali si occupino di accessibilità e di inclusione, ovvero è fondamentale che questi enti coinvolgano tutte le tipologie di pubblico, che hanno le proprie peculiarità ma anche le proprie fragilità (anziani, cooperative sociali, persone non udenti, non vedenti ecc..). Per questo motivo da anni il Mart si occupa di attività incentrate sull’inclusione, realizzate coinvolgendo le istituzioni presenti sul territorio, come la cooperativa sociale il Ponte, il Centro Salute Mentale di Rovereto, la cooperativa sociale Villa Maria. Queste iniziative hanno l’obiettivo di creare relazioni tra gli enti sociali territoriali e il Mart, in modo che esso non sia solo un museo che allestisce delle mostre e delle collezioni, ma un luogo in cui tutti possono vivere l’arte in modo attivo. Alcuni esempi di progetti sono i video in LIS (lingua italiana dei segni) sul sito del Mart, che danno subito un segnale di accessibilità al museo, il percorso tattile con opere tridimensionali costruite per i non vedenti, la guida realizzata con la comunicazione alternativa-aumentativa (spiegazione delle opere d’arte tramite immagini e linguaggi molto semplici, adatti alle persone con deficit cognitivi o anche ai bambini), i video realizzati con guide “speciali” (persone con disabilità, anziani o persone che frequentano il Centro Salute Mentale), che spiegano al pubblico le opere d’arte. Quest’ultimo progetto ha visto la collaborazione ed il protagonismo della cooperativa Il Ponte e del Mart per offrire l’opportunità alle persone con disabilità di sfruttare a pieno le proprie capacità, instaurando una relazione con l’arte, con gli operatori del museo, ma anche con classi come la nostra.”
L’ESPERIENZA DI LORENZO: Da quanto collabori con il Mart e a quale progetto hai partecipato? La giornata del 3 dicembre trascorsa al Mart è stata una bella esperienza?
“Ho fatto un percorso di circa un mese e mezzo per scegliere un’opera che potessi raccontare, con i suggerimenti di Ornella per capire lo stile più adatto a me. Questo percorso si è concluso con un video di presentazione dell’opera d’arte, anche attraverso le sensazioni che suscitava. L’esperienza del 3 dicembre è stata bella e importante per essere stato sul palco ad ascoltare altre testimonianze e a portare il mio contributo. Mi sento soddisfatto di questa avventura. Grazie alla comunicazione alternativa-aumentativa inoltre, l’arte è diventata accessibile a chi usa il linguaggio non verbale e quindi, progetti come questi, aiutano chiunque a comprendere l’essenza delle opere”.
Noi, ragazzi della 2ACL, grazie a questa esperienza del 3 dicembre, abbiamo conosciuto lati del museo e realtà territoriali che non conoscevamo, anche tramite attività laboratoriali, ma soprattutto abbiamo aperto lo sguardo verso nuove persone. Per questo motivo vogliamo ringraziare per l’opportunità che ci è stata offerta dalla scuola e dal Museo del Mart, augurando a tutti di vivere questa esperienza.

Anna Miotto 2ACL




Passi di solidarietà sul territorio

30 ragazzi del Rosmini “imparano” il volontariato

Si può imparare a fare volontariato e a diventare cittadini responsabili. Con questo ambizioso obiettivo nasce il progetto “Passi di solidarietà sul territorio”, che ha visto 30 ragazzi del liceo impegnati ad aiutare i più bisognosi.

In questi giorni è partita la parte pratica di “Passi di solidarietà sul territorio”, un progetto che rientra nel programma di alternanza scuola-lavoro del liceo Rosmini e anche nell’area specifica dell’educazione civica. Il progetto coinvolge gli studenti della classe 3a e 3c dell’indirizzo linguistico del liceo, chiamati a un’esperienza che li porta da un lato a conoscere alcune realtà del sociale attive sul territorio, a promuovere la capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale, e dall’altro ad essere coinvolti in azioni concrete di solidarietà sul proprio territorio.

Come spiega la professoressa Laura Caldiroli, responsabile del progetto, si tratta di un’iniziativa che vuole anche aiutare i ragazzi ad “uscire” da questo periodo di pandemia. «Sono ragazzi che non hanno mai potuto fare un viaggio d’istruzione insieme, ragazzi che hanno potuto godere per pochissimo tempo la “normalità” della scuola. Mi dicevano : “Prof, essere adolescenti in questo periodo di Covid è davvero orribile”. Da qui l’idea di conoscere due cooperative / fondazioni presenti sul territorio e di usare l’alternanza scuola-lavoro come tramite per aiutare queste realtà. Sto parlando della cooperativa sociale Amalia Guardini e CedAS, centro d’ascolto di Caritas».

Nelle ore di lezione, supportata e aiutata dai due consigli di classe che hanno appoggiato l’iniziativa, la professoressa Caldiroli ha accompagnato gli studenti ad approfondire i concetti di solidarietà, cittadinanza attiva e volontariato. Ha organizzato delle uscite sul territorio per conoscere la cooperativa “Amalia Guardini” e il “Centro di Ascolto” di Rovereto. Infine ha chiesto ai ragazzi di svolgere almeno una decina di ore di servizio presso uno di questi enti. “Ho proposto loro di svolgere il servizio nella realtà che preferivano per aiutare concretamente chi ha più bisogno, «per portare un po’ di bene in questo periodo un po’ grigio – commenta l’insegnante – . Perché spesso è facendo qualcosa di buono per gli altri, insieme, che il cielo un po’ si “rasserena” ed è possibile andare oltre il momento grigio che magari si può vedere».

Dei quaranta studenti delle due classi, in trenta hanno aderito alla proposta e dopo una parte formativa più specifica, hanno iniziato a svolgere una decina di ore di volontariato alla fine del primo quadrimestre e che potrà continuare nel secondo.

“Sono rimasta molto stupita del numero di adesioni al progetto – racconta Caldiroli –

Ho dovuto impegnarmi per permettere agli studenti di Arco e di Riva di poter effettuare il loro servizio anche nei Cedas di quelle comunità, sia per dare a tutti la concreta possibilità di partecipare, sia perché mi sembrava bello che ogni studente potesse conoscere e aiutare il proprio territorio”.

C’è chi al CedAs di Rovereto si è occupato di preparare i regali di Natale per le famiglie più bisognose, per il Portico e gli ospiti della casa Km 354 (14), che verranno distribuiti direttamente dai ragazzi insieme agli operatori,  due ragazzi hanno invece prestato le loro ore di servizio al negozio Altr’uso.  Sei studenti si sono occupati di affiancare gli educatori in alcuni laboratori dell’Amalia Guardini e 8 sono stati impegnati al Cedas di Riva del Garda e  di Arco nel preparare i pacchi alimentari per le famiglie con difficoltà, nel magazzino dei vestiti e nel trasloco di una sede.

«Ci è piaciuto molto riuscire a far parte attivamente della comunità sostenendo anche in maniera semplice ma essenziale le persone più bisognose. – spiegano Federica e Maryam, studentesse della 3 ALN  –   Siamo contente di aver iniziato questo progetto e soprattutto di avere la possibilità di continuarlo. È un’esperienza che consigliamo a tutti per avere una visione di altre realtà».

Ecco una testimonianza dei ragazzi:

Sabato abbiamo trascorso due ore presso il CedAS di Arco, dove abbiamo svolto delle attività che ci hanno aperto gli occhi verso realtà a cui non pensiamo tutti i giorni. 

Ci siamo trovate molto bene con le persone con cui abbiamo lavorato fianco a fianco, ci hanno accolte volentieri e subito abbiamo creato un rapporto di collaborazione e di amicizia. 

All’inizio abbiamo contato e smistato i diversi alimenti provenienti dai negozi che si rendono disponibili a collaborare con il gruppo Caritas di Arco. Finito ciò abbiamo inscatolato i prodotti del magazzino, perché poi verrano portati nella nuova sede. 

Ci è piaciuto molto riuscire a far parte attivamente della comunità sostenendo anche in maniera semplice ma essenziale le persone più bisognose. Siamo contente di aver iniziato questo progetto e soprattutto di avere la possibilità di continuarlo. 

Concludiamo dicendo che è un’esperienza che consigliamo a tutti per avere una visione di altre realtà. 

Federica e Maryam

Dopo questa prima piccola esperienza i ragazzi potranno decidere se continuare a fare i volontari anche nel secondo quadrimestre.




Gli studenti diventano Ciceroni

Gli studenti di 4ASC guide di tutta eccezione nella visita di Palazzo Betta Grillo.

Grazie a “Apprendisti Ciceroni”, proposta di FAI Scuola gli studenti della classe 4ASC della scuola, con la prof. Bruna Senter, dopo un lungo e impegnativo tirocinio, si sono proposti come guide, ciceroni appunto, del Palazzo Betta Grillo per altre classi del Liceo Rosmini, che hanno visitato il palazzo storico. L’esperienza è stata veramente entusiasmante. Gli studenti hanno evidenziato una preparazione accurata, molto apprezzata dai compagni e dai docenti delle altre classi.




La Campana dei caduti

Visita e riflessione alla Fondazione Opera Campana dei Caduti

Il giorno lunedì 4 ottobre 2021 la classe V CSA del liceo Antonio Rosmini di Rovereto ha avuto l’occasione di partecipare ad un’uscita didattica alla Campana dei Caduti.

Gli studenti, accompagnati dal prof. Alessandro Solito e dal dirigente scolastico prof. Paolo Pendenza hanno rappresentato il Liceo Rosmini e le scuole del Trentino durante il 96° anniversario del primo suono di Maria Dolens.

La giornata è iniziata con una breve visita guidata all’esposizione temporanea relativa al tema scelto per quest’anno, il Lavoro. La classe ha visionato sia le opere esterne che quelle interne al museo, tutte orbitanti attorno al concetto di Lavoro e sfruttamento del Lavoro.

Successivamente ha avuto inizio la presentazione del nuovo logo della Fondazione, seguito da una serie di approfondimenti mirati a spiegare l’importanza della Fondazione per Rovereto, per l’Italia e per l’intera Unione Europea.

Ulteriori interventi hanno riguardato l’evoluzione del nuovo logo della Campana, un’evoluzione non solo grafica ma anche di pensiero; invero, sono i significati intrinseci al logo che ne segnano l’importanza e che portano il significato della Fondazione.

Gli studenti hanno precedentemente letto ed analizzato le dodici pubblicazioni della testata mensile della Fondazione, denominata La voce di Maria Dolens, per poter preparare alcune domande di riflessione sugli articoli.

La viva discussione ha visto un momento di dibattito sul periodico, guidato dal giornalista Marcello Filotei che ha interpretato la cronaca e la storia attraverso i valori rappresentati dalla Campana ed un intervento dell’Ambasciatore Marco Marsilli che ha analizzato la situazione internazionale.

L’esperienza si è andata a concludere con l’occasione di ascoltare e osservare direttamente i 100 rintocchi della campana.

L’esperienza è sicuramente stata apprezzata dalla classe, che ha avuto modo di confrontarsi con realtà che sono spesso e purtroppo trascurate, portandola ad una riflessione profonda ma al contempo concreta dell’attualità.

Patrick Napoli e la V CSA




25 novembre – Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza alla Donna – La parola agli Uomini




Una serata e lo spettacolo: prosegue Progetto Psycachè

Il 12 novembre alla Sala della Filarmonica (in corso Romini) si svolgerà l’ultimo evento del progetto Psycachè.
Il dott. Antonio Piotti, psicoterapeuta, parlerà sul tema: “ Rinunciare alla vita in adolescenza”.
Questo progetto ha offerto alla città una serie di eventi per dare voce al tema dell’autolesionismo diffuso tra i ragazzi ed ai numerosi casi di rinuncia alla vita che hanno toccato il nostro territorio e le nostre scuole.

L ’Associazione Conventus ha voluto ospitare questo evento quale riconoscimento del valore educativo e sociale del progetto stesso.

Il Comune di Rovereto, per gli stessi motivi, ha deciso di inserire lo spettacolo “BUNKER” – a cui partecipano alcuni studenti della scuola – all’interno del programma della sua stagione teatrale.
Sarà quindi totalmente gestito dal Comune stesso secondo le regole degli altri spettacoli.

BUNKER Un’ombra su cui porre luce si terrà al Teatro Zandonai di Rovereto lunedì 29 novembre

Regia e drammaturgia Michele Comite con Martina Scrinzi, Anna Ucosich,
Alice Ucosich, Andrea Ucosich, Sergio Sartori, Alisia Aurora Calzà, Paolo
Ruscazio, Giuliano Tonolli, Maddalena Zucchelli, Andrej Beregoi, Soa
Girardelli coreografia Hillary Anghileri scenografie Anna Ucosich e Gigi
Giovanazzi Collettivo Clochar

link per prenotare qui https://www.primiallaprima.it/PrimiAllaPrima/it/event/bunker-unombra-su-cui-porre-luce-rovereto-teatro-zandonai/377963

Progetto Psychaché – Il dolore mentale è nato nell’autunno 2019 per sensibilizzare rispetto al tema dell’autolesionismo e della rinuncia alla vita da parte degli adolescenti in relazione ad un fenomeno che è sempre più presente nel nostro territorio. Il progetto si è evoluto con una serie di difficoltà dovute alla impegnatività del tema e alle restrizioni portate dalla pandemia. Lo spettacolo, guidato dal regista Michele Comite di Collettivo Clochart è una delle iniziative offerte alla città.




Sofia Bonella si aggiudica il Premio Giuseppe Mazzotti Juniores

La “Sezione Letteraria” del Premio Giuseppe Mazzotti Juniores vede sul gradino più alto del podio Sofia Bonella, della classe 5^B/SC del Liceo Antonio Rosmini con “Quel giorno che salpai per l’Isola Altrove”, un racconto ricco di ironia e fantasia, dedicato alla ricerca e alla scoperta dell’altrove nella propria vita.

Presentazione dell’opera
I migliori viaggi si fanno in solitudine, raccolti in se stessi. Cosa succederebbe se la nostra parte più poetica e anche, perché no, più saccente, si scontrasse con il sarcasmo e la grettezza del nostro lato più pratico? Meglio ancora: che cosa accadrebbe se le due componenti del nostro animo intraprendessero un viaggio insieme?
Scoprirebbero probabilmente che Altrove è un luogo meraviglioso, ma che la sua bellezza è come uno specchio: tutto ciò di cui abbiamo bisogno si trova già dentro di noi.

Motivazione della Giuria
Il racconto, confezionato con scrittura ricca di ironia e fantasia, offre un curioso dialogo tra sogno e realtà. Il protagonista è l’uomo d’oggi che aspira a “vite più interessanti” e crede che il partire lo liberi dalla monotonia dell’esistenza. Sarà la “realtà” a guidarlo alla scoperta che “Altrove è un luogo meraviglioso”, ma brilla di una bellezza che nasce e s’intreccia con i luoghi della sua vita. L’intuizione che “La mappa è ben sepolta in me” stimola il lettore a chiudere gli occhi per scoprire il proprio regno.

Premio Giuseppe Mazzotti Juniores

Il Premio Juniores, istituito a partire dal 2007, si inserisce nell’ambito delle iniziative promosse dall’Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti ed è rivolto ai giovani della scuola secondaria di secondo grado di tutte le regioni d’Italia e delle Scuole di lingua italiana di Slovenia e Croazia.

L’intento è quello di far conoscere fra le giovani generazioni l’attualità e la portata del pensiero di Giuseppe Mazzotti, le sue opere e il suo impegno civile, ambientale e culturale; interessi e impegno che, a distanza di tempo, oggi trovano grande e piena sintonia con la sensibilità di molti giovani che riconoscono nella salvaguardia e nella tutela del patrimonio ambientale e culturale le condizioni indispensabili per costruire un futuro sostenibile.

Il Premio si propone alle scuole, ai docenti e agli studenti delle scuole secondarie superiori quale progetto educativo che intende offrire una opportunità di ricerca e di narrazione sul proprio territorio assumendo un ruolo attivo e propositivo attraverso la creazione di racconti letterari o multimediali su tematiche di grande attualità. Ci può essere speranza nel futuro se l’attenzione per il proprio territorio, le sue valenze e i suoi tesori, come insegna Mazzotti, diventa per tutti forma di comune impegno civile, una salvaguardia “dolce” ma preziosa per assicurare conoscenza, tutela e conservazione.

La partecipazione al concorso, inoltre, aprendo una vetrina sugli autori, le opere e i personaggi che partecipano al Premio, oltre alle varie iniziative collaterali promosse in collaborazione con Associazioni, Enti e Fondazioni, intende offrire agli studenti delle Scuole superiori ulteriori opportunità di approfondimento su temi che incontrano i loro stessi interessi, contribuendo al loro arricchimento culturale.




Biodiversità in Perù

La Terra sta soffrendo il forte impatto dell’uomo: ogni anno il clima peggiora e ci stiamo dirigendo verso un punto di non ritorno. Dov’è il rispetto per la nostra casa?

Nel settore dell’agricoltura, negli ultimi anni, si sono iniziati a utilizzare piante e semi geneticamente modificati che non solo avvelenano il suolo, ma mettono anche a rischio la salute dei consumatori.

Di queste tematiche si è discusso nell’ambito del progetto Biodiversità in Perù propostoci dalla Prof.ssa Micheletti in collaborazione con Mandacarù e a cui abbiamo partecipato io e la mia classe, la 4CLN, assieme alla 4BLN e alla 4CSA. Questo percorso si è suddiviso in tre fasi.

In una prima fase abbiamo visto il cortometraggio Sembradoras de vida, premiato al Berlino Film Festival e ad IDFA di Amsterdam. Sembradoras de vida è un viaggio nella vita di cinque donne delle Ande che combattono per mantenere una forma tradizionale e biologica di lavorare la terra. Nella cultura andina il legame tra donna e terra è molto forte. Di conseguenza le protagoniste ogni giorno sono coinvolte in una dura lotta contro il cambio climatico. 

Poco tempo dopo abbiamo avuto l’opportunità di discutere delle tematiche trattate nel cortometraggio con il regista Diego Sarmiento che, assieme a suo fratello, ha intrapreso un viaggio lungo mesi per registrare il documentario. In collegamento da Lima, Diego ci ha raccontato dell’ospitalità delle protagoniste, ma anche della loro timidezza di fronte alla telecamera. Ha inoltre ricordato a tutti che i consumatori possono fare la differenza quando si trovano al supermercato: è importante acquistare prodotti di qualità!

Infine, durante un ultimo collegamento via Meet, la dottoranda Livia Serrao ci ha presentato la sua esperienza in Perù che è stata poi oggetto di tesi. Come ci si può adattare alle conseguenze del cambio climatico, come ad esempio le esondazioni? Livia ha ideato un interessante sistema di irrigazioni che potrebbe aiutare a fronteggiare questa situazione. 

Oltre ad acquisire nuove conoscenze sulla cultura peruviana e sulla lingua spagnola, questo percorso sulla biodiversità ci ha permesso di affacciarci su una realtà lontana dalla nostra, ma che si trova ad affrontare in modo più urgente la lotta contro il cambio climatico. Sicuramente dopo questo “viaggio”, siamo più consapevoli di ciò che sta accadendo, ma anche di ciò che possiamo fare noi!

Giulio Amore, 4 CLN




Video e testi per “Trentini nel mondo”

Video

Realizzare e montare dei video per l’associazione “Trentini nel mondo” è stato un lavoro che ha dato un grandissimo input. Abbiamo realizzato qualcosa di diverso per le persone che hanno nostalgia del Trentino, è stato, oltre che una sfida per noi e per lo sviluppo della lingua spagnola, anche un buon metodo per conoscere il perché dell’esistenza di questi monumenti che tante volte si conoscono solo per il nome e non per la loro storia.

https://www.facebook.com/watch/?v=158820619583223

Testo

E’ stato estremamente interessante ascoltare le testimonianze e le storie degli emigrati, questo lavoro ci ha permesso di mettere in gioco le nostre conoscenze, di riuscire a comprendere le nostre capacità. Il fatto di poter realizzare qualcosa di concreto per queste persone che provano nostalgia è meraviglioso, anche perchè quando emigravano avevano più o meno la nostra età quindi possiamo anche immedesimarci e capirli.

3CLN




Fabio Giovanazzi campione di scienze

Fabio Giovanazzi ha appena concluso il liceo scientifico. Si è diplomato con il massimo dei voti, risultato che corona il suo percorso al Liceo “Rosmini”.

Nel corso del triennio ha partecipato a varie competizioni in ambito scientifico-tecnologico, promosse dal ministero dell’Istruzione per valorizzare le eccellenze, rivolte agli studenti delle secondarie di secondo grado.

Fabio ha partecipato a molte competizione è avuto la possibilità di allenarsi misurarsi nelle varie fasi con studenti di tutta la regione e d’Italia. Ha partecipato alle Olimpiadi della matematica, a  quelle di informatica e di fisica, ai giochi matematici della  Bocconi  e alla Cyberchallenge.it. 

A febbraio di quest’anno il ragazzo ha superato le selezioni per il progetto Cyberchallenge.it, il primo programma di addestramento in cybersecurity per i giovani talenti 16 ai 23 anni con l’intento di formare la prossima generazione di professionisti della sicurezza informatica. Ha partecipato ai giochi matematici della Bocconi passando la fase nazionale, ha vinto una medaglia d’oro nella fase nazionale 2020 degli Olimpiadi individuali di informatica e ha partecipato alle Olimpiadi di informatica a livello europeo a squadre. Si è aggiudicato la medaglia di bronzo alla finale nazionale delle Olimpiadi di Matematica  e a quelle di fisica.

Fabio è stato premiato con una borsa di studio della scuola nell’ambito del progetto il ministero della pubblica istruzione “Fuoriclasse della scuola”, un premio ottenuto grazie al talento e al grande lavoro.

A settembre comincerà la nuova avventura all’Università.




Progetto PINKAMP

Il Liceo Rosmini di Rovereto(TN), dal 21 giugno al 2 luglio, ha aderito, grazie alla referente prof.ssa Bianca Toldo, al “PinKamP”, ad un progetto ideato per ragazze creative e motivate, incuriosite dalle tecnologie digitali, che desiderano avvicinarsi all’informatica, all’ingegneria dell’informazione e alla matematica, e scoprire come queste possano essere applicate a tutte le discipline in modo creativo e divertente. Il PinKamP è promosso dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Università degli Studi dell’Aquila ed è ideato e realizzato dai Consigli di Area Didattica di Matematica, di Informatica e di Ingegneria dell’Informazione del Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica. L’obiettivo principale è quello di avvicinare le ragazze alle discipline inerenti alla società digitale, oltre gli stereotipi di genere, cercando di rimuovere barriere e pregiudizi, dimostrando come le donne possano contribuire allo sviluppo e al miglioramento delle tecnologie del futuro, grazie alla loro creatività, sensibilità e attitudine al problem solving.

Alla base dell’iniziativa c’è l’interesse a fornire alle ragazze conoscenze di base sulla matematica, informatica e ingegneria dell’informazione, fornendo abilità utili ad affrontare scelte di orientamento universitario e professionali.

Nell’edizione 2021 di PinKamP si è parlato di droni, realtà virtuale e immersiva, realizzazione di siti web e software matematici per modellare e simulare fenomeni biologici ed epidemiologici.

Durante la prima settimana del progetto i professori dell’università hanno svolto delle lezioni riguardanti le discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), accompagnate dall’intervento di un ospite speciale che ha descritto sia il mondo lavorativo in generale sia le difficoltà che una donna può incontrare nelle professioni di ambito scientifico. Successivamente le ragazze sono state divise in piccoli gruppi per favorire la socializzazione, ed ogni gruppo è stato chiamato a realizzare un progetto che in seguito verrà presentato, visionato e valutato da una giuria composta da professori di ingegneria, matematica, scienze dell’informazione. Per tutto il corso della seconda settimana le ragazze hanno lavorato a contatto con il proprio team e con il tutor referente scambiandosi idee, opinioni al fine di realizzare un progetto creativo ed avvincente.

‘’Questo progetto è stato molto entusiasmante; oltre che aver approfondito ed acquisito nuove conoscenze in ambito informatico, scientifico e matematico ho avuto la possibilità di realizzare un sito web, conoscere meglio la realtà virtuale e cimentarmi nel mondo dei droni. Inoltre ho ascoltato molte testimonianze di donne che quotidianamente lavorano nell’’informatica, nell’ingegneria dell’informazione e con la matematica. Lavorare in team, confrontarsi, la capacità di analisi, di relazione, e la capacità di comunicazione, sono alcune delle soft skills acquisite che porterò con me nel mio futuro percorso universitario e lavorativo e soprattutto nella vita ’’.

Ilaria Donadio 4^ASP

“Il progetto del PinkamP, fin da subito, mi è sembrato molto interessante. Durante queste due settimane sono riuscita ad approfondire alcune materie scientifiche, a conoscere delle ragazze stupende con le quali ho condiviso questa mia esperienza. Credo che oltre ad essere un progetto molto formativo dal punto di vista conoscitivo, è allo stesso molto utile per mettersi in gioco, capire le proprie passioni e riuscire a relazionarsi con professori universitari. Sicuramente questo percorso mi ha dato tanto, perché non solo mi sono cimentata in nuove discipline, ma mi sono divertita veramente tanto e per questo devo ringraziare le mie compagne di gruppo Ilaria, Giulia, Noemi e il nostro fantastico tutor Tiziano che ci ha accompagnate e aiutate durante la nostra esperienza.”

Evelin Dapor 4^ASC

Ecco il sito che le ragazze hanno realizzato durante questa esperienza

https://pinkamp.disim.univaq.it/pinkampers2021/ada-lovelace/




Dirty Walls o Creativi di tutto rispetto

Dirty Walls o Creativi di tutto rispetto è un progetto che parte dall’analisi della diffusione, anche sul nostro territorio, di un fenomeno internazionale complesso, genericamente denominato Street art, che comprende varie declinazioni di intervento sul tessuto urbano – graffiti, writing, murales, wall painting – e dalla sovrapposizione, nella percezione comune, con episodi di imbrattamento e vandalismo sul patrimonio architettonico e monumentale.

La conoscenza di queste originali forme espressive e il contrasto ai vandalismi grafici urbani che interessano le superfici architettoniche e monumentali tutelate, si iscrivono oggi nel vasto tema dell’educazione alla cittadinanza responsabile e partecipata e del rispetto del bene comune da parte di ciascun cittadino.

La Soprintendenza per i beni culturali della Provincia di Trento quest’anno ha bandito un concorso di idee, destinato alle scuole secondarie di secondo grado, per la realizzazione di video atti a sensibilizzare i giovani verso il patrimonio culturale e di contrasto al vandalismo grafico architettonico e monumentale. 

Al concorso hanno partecipato anche tre classi del Liceo Rosmini: la 4Asa e 4Csa con la professoressa Ilenia Mariazzi e la 3Asc con la professoressa Alessandra Tavola.

Gli studenti – aderendo con un progetto di Alternanza Scuola-lavoro –  hanno svolto inizialmente un percorso formativo in classe e sul territorio, guidati dagli operatori individuati dalla Soprintendenza, mirato a indagare il fenomeno del vandalismo grafico urbano;  sono stati guidati nel conoscere e riconoscere il patrimonio architettonico e monumentale delle nostre città quali beni comuni importanti per il benessere e la qualità della vita di ciascun cittadino e della comunità; successivamente sono stati invitati a realizzare il video: hanno quindi individuato l’argomento da approfondire, come raccontarlo, quale stile e tecnica usare, hanno scelto immagini e musica e montato i lavori con i quali hanno partecipato al contest della Soprintendenza.

La commissione ha manifestato unanime apprezzamento e soddisfazione per l’impegno con il quale tutti gli studenti coinvolti hanno lavorato, producendo elaborati che esprimono responsabilità verso il bene comune, l’attivazione di un confronto interno ai gruppi, capacità argomentativa e critica nei confronti di un tema così presente nei nostri paesaggi urbani e soggetto a interpretazioni e percezioni assai diverse.

Questi i video premiati:

“DROP THE CAN” – Liceo A. Rosmini di Rovereto (Tn), Classe 4 ASA (gruppo 1) 

Autori: Alessio Tomasi, Ettore Pandini, Michele Mozzi, Davide Trainotti

“VANDAL’S REGRET” – Liceo A. Rosmini di Rovereto (Tn), Classe 3 ASC (gruppo 2) 

Autori: Giorgio Bona, Chiara Caproni, Maddalena Garniga, Chiara Petrolli, Elisa Dossi, Marianna Raoss, Mattia Raspadori, Samuele Scrinzi

“CHI LA FA L’ASPETTI” – Liceo A. Rosmini di Rovereto (Tn), Classe IV CSA (gruppo 1) Autori: Simone Battisti, Claudio Galbero, Patrick Napoli, Michelle Serfilippi

“DIFFERENT POINT OF VIEW” – Liceo A. Rosmini di Rovereto (Tn), Classe IV CSA (gruppo 2)

Autori: Sara Di Vito, Alice Robol, Eleonora Silli, Letizia Turato, Silvia Zanolli

“LASCIA UN MONDO MIGLIORE DI QUANDO L’HAI TROVATO” – Liceo Andrea Maffei di Riva del Garda (Tn), Classe 3A Scientifico Scienze Applicate (gruppo 2) Autori: Danny Piantoni, Elisa Mazzurana, Alessandro Omezzolli, Sebastiano Frioli

é stato segnalato inoltre:

“SIAMO IL MONDO IN CUI VIVIAMO” – A. Rosmini di Rovereto (Tn), Classe 4 ASA (gruppo 2)

Autori: Silvia Lutzenberger, Samanta Marzari, Davide Di Leo, Giulia Pacurar

I video si possono vedere sulla pagina Facebook del Liceo




Gli studenti del Rosmini portano le loro app green al Festival dell’Economia

Grazie al Progetto Green Jobs, un percorso di autoimprenditorialità green dedicato agli studenti delle scuole superiori, le classi 4A scientifico e 4B scientifico-sportivo del Liceo A. Rosmini di Rovereto hanno avuto l’opportunità di presentare le loro start-up al Festival dell’Economia di Trento, sabato 5 giugno 2021, ospitati dalla Fondazione Franco DeMarchi (con la presenza del presidente Federico Samaden) e dalla Fondazione Caritro.

Il primo progetto a salire sul palco è stato BlitzTravel, l’applicazione ideata dai ragazzi della 4A – Beja Klea, Bertagnoli Sofia, Carmellini Francesco, Casale Karin, Cazzanelli Arianna, Comper Alessio, Dapor Evelin, Debiasi Chiara, Deimichei Davide, Frapporti Alice, Galvagni Davide, Gatti Erika, Gobbi Alessandro, Maffei Ruggero, Martinelli Christian, Panzeri Anna, Papani Marco, Romani Chiara, Rosina Virginia, Todesco Ilaria, Valdo Giorgia – con il sostegno della professoressa Grazia Graziola e del professor Tiziano Cescatti,  che verte a migliorare la mobilità sicura e sostenibile nel territorio trentino. Essendo studenti nella città di Rovereto e usufruendo giornalmente del sistema di trasporti pubblici, i giovani hanno riscontrato alcune criticità. Partendo proprio da queste e dagli spunti evidenziati dal questionario somministrato ai cittadini, il gruppo ha quindi modellato un’applicazione, che permette di agevolare l’accesso ai mezzi pubblici trovando velocemente orari, eventuali ritardi e eccessivi affollamenti dei mezzi, di fornire la localizzazione e la disponibilità di biciclette elettriche, di acquistare e condividere biglietti e di introdurre un unico tesserino con codice QR.

Subito dopo è stato il turno della 4B -Umberto Simone Azzarà, Paul Barbu,

Valeria Cadin, Matilde Dealessandri, Martina Donadio, Anna Garbini, Giacomo Gatti,

Giacomo Giovanazzi, Beatrice Giovanelli, Nicole Graziotti, Aurora Hartner, Davide

Innocenti, Davide Nicolini, Benedetta Andrea Onorati, Giacomo Passerini, Chiara

Perani, Denise Piazzola, Alessandro Piccolroaz, Lorenzo Rossi, Tommaso Tramontin,

Maria Vittoria Letrari, Matilde Vianello – coordinati dalla prof.ssa Anna Baroni, che ha presentato Moving Mountain, un’applicazione che offre la possibilità di conciliare turismo, sport, sostenibilità e disabilità, essendo provvista di elementi innovativi e all’avanguardia come una sezione dedicata agli sport adattati per le disabilità, il climate clock, una dettagliata mappatura delle fonti d’acqua e dei punti di raccolta rifiuti, una serie di quiz e giochi per famiglie a tema ambientale con premi e vantaggi in termini di sconti presso enti locali, dove vengono utilizzati prodotti bio e/o km0.

Il team di Moving Mountain, interessato a proseguire con il proprio progetto, è ora alla ricerca di fondi per realizzare l’app e renderla accessibile a tutti. 

Durante la presentazione in piazza Santa Maria Maggiore, gli studenti hanno avuto modo di mettersi in gioco in un contesto nuovo, ma anche di conoscere meglio la Fondazione Caritro e la Fondazione Franco DeMarchi, ricevendo consigli utili per proseguire con le loro start-up.

Gli studenti della 4ASC che hanno rappresentato la classe al Festival: Romani Chiara, Beja Klea, Gatti Erika, Cazzanelli Arianna, Debiasi Chiara, Carmellini Francesco.

La classe 4B scientifico-sportivo e la prof.ssa Anna Baroni  assieme a Federico Samaden (presidente della Fondazione Franco DeMarchi)




Libri di testo 2021/22

Si comunica che i libri di testo per l’anno scolastico 2021/22 si trovano al seguente link “Libri di testo definitivi” e anche nelle rispettive sezioni Studenti, Genitori, Docenti

Nella colonna “Consigliati” sono riportati i testi di cui si invita all’acquisto da parte delle famiglie.




Poesia su pellicola

Da un’idea di Alisia Aurora Calzà e Sergio Sartori

La “maratona di poesia” via web: gli studenti danno voce e immagine a versi scritti da poeti, da loro o… dai loro professori