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C’era una volta la Jugoslavia

Ha avuto un ottimo successo il corso di formazione – proposta dal professor Andrea Rosà – in cui si è indagata la storia della Jugoslavia, con particolare riferimento alle vicende degli anni ’90 del Novecento.

Sono stati oltre 120 gli iscritti tra studenti, genitori e docenti, che hanno seguito il percorso – 5 incontri online – a testimonianza che c’è voglia di approfondire, anche tematiche specifiche, di nicchia.

Capita che alcuni avvenimenti ci siano familiari e che altri invece, quelli dell’altra storia, siano quasi sconosciuti; come ad esempio le vicende delle guerre in Jugoslavia: l’assedio e la caduta di Vukovar, l’assedio di Sarajevo, il genocidio di Srebrenica. Vukovar, Sarajevo, Srebrenica… nomi che facciamo fatica anche solo a pronunciare; città divenute simbolo di quei conflitti, città così vicine eppure così lontane… E di fronte a questi eventi una domanda sorge spontanea: come è stato possibile tutto ciò nel cuore della civile ed evoluta Europa? Nel tentativo di dare una risposta a tale domanda si è svolto questo percorso.

In particolare è da segnalare il coinvolgimento e la partecipazione di numerosi genitori, nell’ottica di una scuola ‘aperta’ alla comunità, o meglio intesa proprio come comunità educativa.




Psychachè torna al Liceo: un supporto per i nostri studenti

Il progetto che – in classe – aiuta i ragazzi a riflettere sulla rinuncia alla vita per contrastare questo fenomeno sempre più diffuso tra i giovanissimi offre un momento di approfondimento online – il 23 marzo – anche per famiglie e insegnanti.

I dati ci raccontano che quello dell’autolesionismo e dei suicidi tra adolescenti è un fenomeno in forte crescita, anche sul nostro territorio. In Trentino, ogni anno si stimano – secondo il Report annuale sugli eventi suicidari in Trentino-2018 – tra i 40 e i 50 casi di suicidio, con un andamento crescente a partire dal 2012. In particolare le fasce più colpite risultano essere quelle dall’adolescenza ai 30 anni e nella fascia d’età superiore ai 75 anni. Per questo il liceo “Rosmini” di Rovereto ha aderito al progetto “Psychachè”.

«Le finalità del progetto sono molteplici – spiega Maria Frapporti, la referente di Psychachè per la scuola-. L’intento è di far parlare e riflettere i nostri ragazzi su  un tema difficile come quello della rinuncia alla vita, un fenomeno che ci è vicino spesso più di quello che pensiamo. Sono convinta che questo percorso possa davvero essere di enorme aiuto agli studenti soprattutto in questo periodo di pandemia dove le relazioni sociali vengono a mancare e dove è sempre più difficoltoso trovare un aiuto concreto, soprattutto tra coetanei». “Psychachè” vuole favorire la capacità di riflettere ed interiorizzare i vissuti per poi esprimerli con i vari linguaggi attraverso un  lavoro di gruppo e sviluppare la capacità di dialogare tra simili e con se stessi per decodificare la sofferenza interiore.

Il progetto – sostenuto da 9 Club Service di Rovereto, Fondazione Caritro con il patrocinio del Comune di Rovereto della Comunità della Vallagarina in collaborazione con AMA – Associazione Auto Mutuo Aiuto – è partito lo scorso anno scolastico in collaborazione tra diverse scuole, ma le limitazioni dovute alla pandemia hanno costretto i ragazzi del liceo a proseguire da soli.

I ragazzi della 4 A classico del liceo “Rosmini” stanno seguendo un percorso, che si inserisce nelle ore di educazione civica. Con la psicoterapeuta e psicologa Giovanna Bronzini i ragazzi hanno potuto capire cosa sono depressione, irritabilità, apatia, disturbi alimentari, solitudini, atteggiamenti socialmente non accettabili, autolesionismo e rinuncia alla vita. Guidati da una persona competente hanno potuto riflettere su questi comportamenti e nelle prossime settimane individueranno alcune storie, che verranno analizzate e serviranno come base per produrre un video in italiano e inglese che possa essere d’aiuto alla comprensione di questi fenomeni anche per altri ragazzi. Al video lavoreranno grazie al regista Michele Comite e l’art director Veronica Bellei. Incontreranno pure Monica Sadler, referente del progetto Tra di Noi Youngle Trento che (con associazione AMA) gestisce una chat anonima, gratuita e dedicata ai giovani dai 10 ai 35 anni che sentono il bisogno di qualcuno con cui parlare.

Martedì 23 marzo alle 16.30 per approfondire queste tematiche i ragazzi parteciperanno a un webinar, promosso con il supporto di Iprase. Si intitola “Crescere oggi. Dialoghi sui giovani al tempo della pandemia”. All’incontro saranno presenti  psicologa/ psicoterapeuta Giovanna Bronzini, Matteo Lancini, psicologo/ psicoterapeuta, che parlerà del benessere dei giovani nel periodo della pandemia. Stefano Alemanno, pedagogista e formatore, parlerà di  ascolto dei giovani e counseling online e Pier Cesare Rivoltella, professore di Education Technology Università Cattolica di Milano e presidente di CREMIT, di cittadinanza digitale: cosa è, come promuoverla.

Il webinar – che si terrà sulla piattaforma e-learning di Iprase https://www.iprase.tn.it/formazione/dettaglio-iniziative?corsoId=21515è aperto a tutti.

«Anche noi insegnanti, come le famiglie, – spiega la professoressa Frapporti – dobbiamo essere vigili e pronti ad aiutare nel modo migliore i nostri studenti e per farlo abbiamo bisogno di essere formati e aiutati da persone esperte».




L’annuario della scorso anno

Quello passato sarà un anno che passerà alla storia.
E a noi al liceo, ormai da lungo tempo, la storia della scuola piace metterla su carta.
Per chi non è riuscito a sfogliare una copia dell’annuario, ecco qui la versione digitale.




“Degasperi e i padri fondatori dell’Unione Europea”

“Degasperi e i padri fondatori dell’Unione Europea”

Parte con una conferenza del Maurizio Gentilini il percorso di cittadinanza attiva “Dal Comune alla UE”

Il progetto di “Cittadinanza attiva, dal Comune alla UE” è un percorso biennale di conoscenza delle Istituzioni rivolto ai rappresentanti di classe e di istituto, che ha raggiunto, ormai, nel nostro Liceo, la sesta edizione.  Il primo anno gli appuntamenti sono orientati alla conoscenza sul territorio provinciale e nazionale delle sedi istituzionali, mentre il secondo anno la formazione è focalizzata sulla dimensione Europea, dalla prospettiva storica alle realtà Parlamentari attuali.

Purtroppo l’emergenza sanitaria causa Covid 19 ha bruscamente interrotto la scorsa primavera, il percorso dell’ultimo gruppo di rappresentanti in procinto di partire per Roma, per far visita alla Camera dei deputati e al Senato. Inutile sottolineare la delusione per il mancato appuntamento tanto atteso.

Anche il nuovo anno scolastico purtroppo è scandito dalla precarietà dell’emergenza sanitaria che annulla ogni appuntamento oltre confine. Per contrastare l’inevitabile amarezza e scontento per la situazione, i referenti del progetto di cittadinanza attiva propongono tre seminari che affrontano tre diverse dimensioni europee.

Il primo appuntamento è previsto per lunedì 25 gennaio 2021 dalle 14.30 alle 16.30 in videoconferenza, sul tema “Degasperi e i padri fondatori dell’Unione Europea”, con la partecipazione del dott. Maurizio Gentilini, storico ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma

Il noto relatore è nato a Rovereto, ha frequentato gli studi classici presso il Liceo A. Rosmini ed è anche il fondatore del Museo casa De Gasperi a Pieve Tesino. Vista l’importanza storico – politica della tematica proposta, al seminario, oltre agli iscritti al progetto, sono stati invitati tutti gli studenti delle classi quinte di tutti gli indirizzi del Liceo.

A questo appuntamento seguiranno altri due momenti formativi con scadenza mensile, che affronteranno: il primo la politica monetaria e finanziaria della BCE e la sua influenza sul sistema bancario italiano, con la partecipazione del dott. Mauro Baldo, funzionario presso la sede di Francoforte;  il secondo le tappe storiche della formazione dell’attuale Unione Europea.




La Divina Commedia del “Rosmini” al Festival Dantesco

Con “A quei che s-commettendo acquistan carco“, una performance che racconta il canto XXVII dell’Inferno, il Gruppo teatrale del Liceo Rosmini partecipa al Festival Dantesco 2020.

Vedi il video

Il festival, alla sua decima edizione, previsto per aprile 2020 ma rimandato a causa dell’emergenza sanitaria, si sta svolgendo in questi giorni (da venerdì scorso a domenica 8 novembre) in streaming video nazionale. Una ‘dieci-giorni’ con letture, curiosità, reportage dai luoghi danteschi d’Italia, presentazioni di libri, anteprime, interviste, nonché con il tradizionale Concorso performativo nazionale per giovani attori, musicisti, danzatori e artisti visivi.

Ed è proprio in quest’ ultima sezione che troviamo i ragazzi del liceo, accompagnati dalle referenti Silvia Pontiggia e Claudia Resinelli, con il loro “A quei che s-commettendo acquistan carco” (Inf. XXVII, 136)

Un’esibizione – allestita con la regia di Michele Comite e la coreografia di Hillary Anghilleri – che i ragazzi descrivono così: “La parola di Dante ci trasforma: seguirlo all’Inferno significa osservare la società con nuovi occhi. Gli sciaurati che per sè fuoro e i seminatori di divisioni lacerano ancora oggi il nostro presente. Questo il senso della nostra messa in scena”.

Video e montaggio sono di Nicolò Capovilla.

Interpreti: Torboli Cecilia, Campolongo Margherita, Monte Beatrice, Gelmini Roberto, Montesano Cristian, Calzà Alisia Aurora, Spagnolli Giulia, Gjyli Arjana, Sartori Sergio, Guanella Eleonora, Benoni Vittorio, Bonella Sofia, Torboli Michel, Sartori Beatrice, Marchese Monica, Manganelli Rosy, Bonazza Valentina, Zuccolin Anna, Turella Teresa, Martini Anna, Panizza Laura, Tomasini Gaia, Zardini  Lita, Papadia Elisa.

Qui puoi seguire l’intero festival




Rosmini: diciotto 100 e tre lodi Spicca la quinta B scientifico

Rovereto. Dieci cento e una lode al liceo scientifico, soprattutto grazie ad una classe: la 5 b. un cento al classico, tre alle scienze applicate, un cento e una lode al linguistico. tre cento e tre




Medaglia d’argento alle Olimpiadi di Matematica

Ha conquistato il secondo posto a livello provinciale e potrà accedere alle fasi nazionali la squadra del liceo.

Lunedì 8 giugno 2020 in modalità online si sono disputate le gare provinciali delle Olimpiadi di Matematica per la qualificazione alla fase nazionale di Cesenatico.

La squadra del Liceo Rosmini, formata da Beltrami Matteo (5dm), Giovanazzi Fabio (4as), Gobbi Nicola (3bs), Miorandi Alessandro (3bs), Passarella Giacomo (4as), Plotegher Elia (5dm), Zeni Alessio (4em) qualificandosi al secondo posto, si è aggiudicata la partecipazione alla fase nazionale inizialmente prevista per maggio 2020 ma che causa emergenza Covid-19 è stata rinviata. 

Compimenti a tutti i partecipanti.

Referente del Progetto Marina Grazioli 




“Uscire dalla bolla” e “rientrare in contatto con il mondo”. Il futuro post-Covid al centro di un ciclo di incontri con gli studenti del Rosmini

Il Liceo Rosmini di Rovereto è stato protagonista di una serie di incontri in videoconferenza fra gli studenti e degli esperti locali ed internazionali per discutere il futuro del mondo dopo il passaggio della pandemia. Tanti i temi, dall’informazione alla bioetica. “Un’agorà per immaginare il futuro, uscire dalla bolla e tornare a respirare”




Ricostruita la visita di Isabella Borbone nella città del 1760

Rovereto. Ora sappiamo tutto sul viaggio della principessa Isabella di Borbone a Rovereto: lo si deve alla 3a B scientifico del liceo Rosmini, che ha realizzato un libro (per ora in formato digitale)




Uscire dalla bolla

Un ciclo di incontri per riflettere sulla pandemia per studenti e insegnanti del Liceo Rosmini

In questi ultimi mesi in cui gli studenti sono potuti andare in classe, ma hanno frequentato le lezioni online, un gruppo di docenti del Liceo Rosmini di Rovereto hanno proposto un ciclo di incontri.

“Uscire dalla bolla” è stato un itinerario di riflessione e approfondimento sul tema della pandemia e del post-pandemia. Dal mondo dell’editoria a quello dell’informazione, dall’ economia alla civic hacking, dall’arte alla bioetica i partecipanti si sono confrontati con professionisti locali e internazionali in un percorso di dibattito e ricerca.

Gli incontri – svolti online il pomeriggio – hanno permesso a studenti e decenti, che hanno partecipato numerosi, di approfondire grazie a un dibattito con gli ospiti temi di attualità con grandi esperti, nazionali e internazionali.

Il filo conduttore degli incontri è stato “Uscire dalla bolla”. E sono stati sei gli incontri.

Di libri e editoria si è discusso con Monica Dori e Giorgio Gizzi della libreria Arcadia di Rovereto e con Giulia Mirandola in diretta da Berlino ed esperta di libri senza parole. «Nel periodo della quarantena si è notato, contro ogni previsione, un incremento nella vendita di libri cartacei rispetto al formato digitale poiché le persone, in questo momento di arresto della quotidianità, hanno più tempo per dedicarsi alla lettura e alle loro passioni» raccontano le studenti Carmen Francesca e Marianna.

Di giornalismo e informazione (ma anche di come è cambiato il lavoro nelle redazioni)si è parlato con con Barbara Serra di Al-Jazeera e Luca Pianesi de Il Dolomiti moderati da Mattia Pelli redattore della RSI (Radiotelevisione Svizzera). Nella loro riflessione sull’incontro Erica, Licia e Rachele sottolineano che: «I numeri legati alla pandemia sono un altro dato soggetto a molte critiche causate dal fatto che spesso non sono pienamente attendibili; bisogna per questo tener presente il fatto che sono solo misure indicative da considerarsi in base ai parametri di misurazione e non dovrebbero essere considerate molto più di quello».

È stata quasi lezione di economia quella con Alessandro Rossi, docente dell’Università di Trento di Economia e Management, con cui si è parlato della crisi e della ripartenza economica dopo la pandemia. Qui le osservazioni di Pietro, che ha partecipato all’incontro.

Con Maurizio Napolitano, coordinatore del laboratorio Digital Commons Lab della “Fondazione Bruno Kessler” e Andrea Borruso, presidente dell’associazione OnData si è parlato ci civic hacking, «che si potrebbe chiamare “volontariato dell’informatica”» spiega Fabio nella sua riflessione.

Con lo storico dell’arte Tomaso Montanari e il direttore uscente del Mart Gianfranco Maraniello hanno raccontato come la percezione dell’arte e della cultura si siano trasformate nel far fronte ad una totale mancanza di turisti e amanti d’arte che ogni giorno usavano affollare i nostri musei, «il cui sostentamento non può basarsi sulla politica dei biglietti, ma in generale sull’incentivare le persone a spostarsi per ammirare le bellezze del patrimonio artistico italiano» racconta Giulio.

Elisa ha apprezzato l’idea del prof. Montanari di fare scuola nei musei perché questo «aiuterebbe a ridare la consapevolezza ai musei della loro preziosa missione di edificazione della persona umana e costruzione di una comunità».

Di bioetica si è infine parlato con Paolo Dordoni, filosofo bioeticista, e Lucia Galvagni, anche lei filosofa attiva in ambito sociosanitario. « Si è dato molto spazio, in questo dibattito, all’uso che si fa della bioetica in questi tempi, particolarmente difficili, parlando della criticità di scelta in situazioni delicate, quali, in caso di emergenza a chi si dovrebbe dare la priorità di cura oppure se sia giusto, dal punto di vista più umano che medico, far dare ai parenti un ultimo saluto ai cari defunti o permettere che si possano fare visite ai malati, in modo da confortarli e non lasciarli soli in un così terribile momento» chiosano Claudia e Lorena. E qui trovate l’audio dell’incontro.

«Non potremmo essere più grati per l’impegno profuso dagli organizzatori e da quanti hanno contribuito a rendere questi incontri una vera e propria Agorà del sapere, tra domande intricate sul nostro futuro e prospettive diverse su come potrà essere. È stato un uscire dalla bolla, sì, ma anche un rientrare in contatto con quanto sembrava ormai perso e dimenticato, negli anfratti di un mondo ormai ridotto a relitto annaspante che cerca in tutti i modi una via per tornare a respirare» raccontano Giulio e Agnese.

vedi la locandina




Un e-book e una mappa animata raccontano il viaggio della principessa Isabella nel 1760 a Rovereto

Hanno studiato, tradotto e trascritto lapidi e documenti storici, ricreato un viaggio antico e realizzato video e racconti, i ragazzi della 3B Scientifico del liceo Antonio Rosmini di Rovereto.

E ora hanno pubblicato un book e una mappa animata che racconta il viaggio a Rovereto, nel 1760, della principessa Isabella di Borbone Parma.




Progetto Isabella

Estratto del notiziario del 09/06/2020 in onda su RTTR La Televisione




Un e-book e una mappa animata raccontano il viaggio della principessa Isabella nel 1760 a Rovereto

Hanno studiato, tradotto e trascritto lapidi e documenti storici, ricreato un viaggio antico e realizzato video e racconti, i ragazzi della 3B Scientifico del liceo Antonio Rosmini di Rovereto. E ora hanno pubblicato un book e una mappa animata che racconta il viaggio a Rovereto, nel 1760, della principessa Isabella di Borbone Parma. 

La ricerca – coordinata dalla docente Silva Filosi – è partita nel 2018 e si è configurata come progetto di Alternanza Scuola Lavoro nel 2019 – 2020. I ragazzi prima si sono dedicati a un lavoro di tipo storiografico studiando e traducendo lapidi latine presenti in città. Fra queste lapidi è stata scelta quella che si trova lungo la via di Santa Maria, dedicata a Isabella di Borbone.

Il 18 settembre 1760, infatti, la principessa italiana di origini spagnole passò per Rovereto. Il suo corteo di carrozze, lungo più di un chilometro, ha modificato l’urbanistica della città. Un evento che ha influenzato l’aspetto e la vita culturale di quella che all’epoca era, in Trentino, la “Città della seta”.

Nell’ archivio storico della Biblioteca Civica di Rovereto, su suggerimento della responsabile Cristina Sega,

i ragazzi hanno trovato informazioni sull’evento del passaggio della principessa in città: fonti epigrafiche, manoscritte, archivistiche, iconografiche, bibliografiche. Lo scorso anno i ragazzi si sono dedicati alla traduzione (anche dal latino e dal tedesco gotico) e alla trascrizione dei documenti, con l’aiuto di Emanuela Pandini, archivista, la supervisione di Cristina Sega e la consulenza della docente di tedesco Maria Baldessari; hanno poi collegato alle cartine antiche del 1760 l’applicazione Google Maps, per collocare nel tessuto urbano di oggi le tappe di quell’antico corteo. «È stata fatta un’uscita nel centro storico di Rovereto, per ripercorrere i luoghi attraversati da Isabella, o i luoghi di Rovereto che erano rilevanti nell’epoca della seta, fra il 1500 e la seconda metà del ‘700. Abbiamo cercato informazioni sui luoghi e sui palazzi, confrontando l’epoca di costruzione con la data del passaggio di Isabella, informandoci su quello che poteva essere l’assetto urbanistico dei quartieri storici. Non tutti i palazzi che possiamo vedere oggi erano presenti, ma la maggior parte di essi sì» spiegano i ragazzi della 3 BS.

Il programma del percorso di tirocinio di quest’anno scolastico, condiviso fra il Liceo e la Biblioteca Civica, era quello di creare una mostra di documenti antichi relativi al passaggio della Principessa presso la Biblioteca nel maggio 2020 e un percorso di visita guidato proprio dove nel 1760 era passata la Principessa Isabella, all’interno della rassegna culturale Osvaldo, prevista per giugno.

«Il distanziamento imposto dell’emergenza Covid-19 ha parzialmente mutato il nostro percorso di lavoro, spingendoci a potenziare l’uso degli strumenti digitali. La ricerca ha preso la forma di un e-book pubblicato sul sito della Biblioteca Civica Girolamo Tartarottihttps://www.bibliotecacivica.rovereto.tn.it/content/view/full/127490

Il percorso che avremmo voluto fare come guide nel rione Santa Maria è stato ricreato nelle mappe digitali, con informazioni sui luoghi da dove è passata Isabella, arricchite di suggestioni iconografiche e sonore» spiegano i ragazzi della 3BS che nel novembre 2019 hanno potuto avvalersi dei suggerimenti del ricercatore Maurizio Napolitano (Fondazione Bruno Kessler), esperto di geotagging, e durante il lock-down sono stati seguiti in modalità videoconferenza  , oltre che dalla docente di italiano e latino, anche da Alessandra Tavola, docente di arte esperta di grafica  e da Errol Haymann , docente di fisica esperto nell’utilizzo delle più avanzate applicazioni informatiche.

Trovate il loro lavoro ricco di immagini e video sul sito del liceo https://sites.google.com/liceorosmini.eu/progettoisabella/home

«Quando il 5 marzo la scuola “in presenza” ha chiuso, ci è sembrato per un momento impossibile portare a termine il progetto intrapreso di Alternanza Scuola – lavoro, che ci avrebbe visto impegnati di lì a poco, fra maggio e giugno, come curatori di una mostra e guide turistiche di un percorso culturale. Poi, pur di lavorare, – come tanti altri durante il lock-down – ci siamo “adattati e riconvertiti”: la mostra è diventata un e-book da sfogliare, il tour è diventato una mappa animata. Certo, capiamo bene che il virtuale , anche in questo caso, non può sostituire il reale. Confidiamo nel fatto che, se ci seguirete, avremo fatto almeno qualcosa di utile» auspica Matteo Tonelli, a nome dell’intera 3BS.




IL PROGETTO PRINCIPESSA ISABELLA

COME “LAVORARE” DA STUDENTI DURANTE IL LOCKDOWN

di Matteo Tonelli

Quando il 5 marzo la scuola “in presenza” ha chiuso, ci è sembrato per un momento impossibile portare a termine il progetto intrapreso di Alternanza Scuola – lavoro, che ci avrebbe visto impegnati di lì a poco, fra maggio e giugno, come curatori di una mostra e guide turistiche di un percorso culturale . Poi, pur di lavorare, – come tanti altri durante il lock-down – ci siamo “adattati e riconvertiti”: la mostra è diventata un e-book da sfogliare, il tour è diventato una mappa animata. Certo, capiamo bene che il virtuale , anche in questo caso, non può sostituire il reale. Confidiamo nel fatto che, se ci seguirete, avremo fatto almeno qualcosa di utile.

Il 18 settembre 1760 una principessa italiana di origini spagnole passò per Rovereto. Il suo corteo di carrozze, lungo più di un chilometro, ha modificato l’urbanistica della città.
Il progetto ha ripercorso questo evento che ha influenzato l’aspetto e la vita culturale di quella che all’epoca era, in Trentino, la “città della seta”, cercando però di attualizzarlo, con gli strumenti offerti dalla Rete.
Nella realizzazione hanno collaborato tutti gli studenti della classe 3BS, alcuni esperti del settore archivistico-storico e di geomapping, e alcuni docenti del Liceo come consulenti esterni.
Il risultato finale di tutto il lavoro si può vedere sul sito della Biblioteca Civica Girolamo Tartarotti e nel sito creato con Google Site

Hanno collaborato:

Ceradini Sara
Cristoforetti Davide
Essamih Heba
Ferrari Maurizio,
Garofalo Lorenzo
Gasparato Elisa
Gennaro Martina
Gobbi Nicola
Libera Annalisa
Miorandi Alessandro

Miorandi Filippo
Miricescu Beatrices
Petrolli Francesco
Sandro Chiara
Sberze Davide
Squillantini Neri
Stefa Vanisa
Targa Giulia
Tonelli Matteo
Villa Elena




Covid-19

E manca, manca tutto,
è la mancanza che rimarca il brutto,
star in casa è un lutto
ma dopotutto non mi butto,
non mi butto nel fiume di solitudine
è sol attitudine o consuetudine
per chi della vita ne f’abitudine.
E non ho rimpianto,
sol pianto per chi non ho accanto
ma la vita è un incanto
frattanto nuoce com’ amianto;
e tiro sol un sospiro
e necessito un respiro
come per sangue vampiro
manda la testa in capogiro;
e tengo speranza, anche se l’ignoranza
di chi esce con burbanza
latitanza
che son obbligato a girar per la stanza.
E l’Italia trema
e rimarrà l’eritema
ma non v’è problema
che poi tutto si sistema;
e le strade, le strade sono vuote,
non più quattro ruote.
Sulle mie gote si ripercuote
il dolor d’Italia ilote
sempre però il sorriso
e questo conciso
è d’amor intriso.
E non è narciso
chi allo specchio vede il viso
di duolo liso.
Non v’è nessun avviso
per chi da famiglia per corona è diviso.
E torneremo ed usciremo,
e correr fremo senza freno
e stremati fin all’estremo abbracceremo,
che fin ora non s’è vissuto a pieno.

Luca


Visto il particolare e per tutti nuovo periodo che ci troviamo a vivere a causa di COVID19 abbiamo proposto ai ragazzi di partecipare, con un contributo, a un “progettone” per realizzare una memoria collettiva degli studenti della nostra scuola. Si tratta nello specifico, di raccogliere riflessioni, poesie, racconti, componimenti e pure disegni, che raccontino le percezioni dei ragazzi, il loro vissuto in questo ormai lungo e inedito periodo.